Sergio Mattarella e Giuseppe Conte (foto LaPresse)

Mattarella è preoccupato per la Manovra gialloverde. E scrive a Conte

Redazione

Il presidente della Repubblica dà il via libera alla presentazione del testo alle Camere ma invia una lettera a Palazzo Chigi: “È mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare un dialogo costruttivo con le istituzioni europee”

Sergio Mattarella ha autorizzato la presentazione della Manovra alle Camere. Che non lo abbia fatto a cuor leggero è cosa nota. Non fosse altro che, mentre il testo arrivava al Quirinale per ottenere il via libera, in un messaggio inviato all'Acri in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, il Capo dello Stato ricordava che “i risparmi delle famiglie rappresentano complessivamente un elemento di forza che va accuratamente tutelato” e che “esso, unito all’equilibrio dei bilanci pubblici - espressamente richiamato dalla Costituzione - è condizione essenziale dell’esercizio della effettiva sovranità del Paese”.

Un evidente avvertimento al governo gialloverde che da mesi gioca con il deficit e con le regole europee. 

 

Insomma la speranza, nemmeno troppo nascosta, del presidente della Repubblica sembra essere quella che, nell'iter parlamentare della legge di Bilancio, le forze della maggioranza invertano la rotta. Una speranza che Mattarella ha esplicitato in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme all'autorizzazione alla presentazione della Manovra (una lettera che ha ricordato quella inviata da Giorgio Napolitano ai tempi del Lodo Alfano).

 

“In data odierna - scrive Mattarella - ho autorizzato, ai sensi dell’articolo 87, quarto comma, della Costituzione, la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio per il 2019, approvato dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre 2018.

Nel procedere a tale adempimento desidero rivolgermi al Governo, nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria”.

 

“A questo scopo - prosegue -, sulla base di quanto disposto dalla Costituzione agli articoli 81, 97 e 117, delle valutazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio, previsto dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, delle osservazioni e della richiesta avanzate dalla Commissione europea, è mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare - il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee”.

 

In serata la risposta di Palazzo Chigi: “L'interlocuzione tra il governo italiano e la Commissione europea avviene nel contesto di un dialogo proficuo e costante. Come ricordato dal Presidente Mattarella, c'e senz'altro il comune intento di lavorare alla stabilità dei conti pubblici e alla tutela del risparmio”. 

 

“In un periodo caratterizzato da un ciclo economico avverso - prosegue la nota -, il governo intende rilanciare la crescita e l'occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti pubblici, alla creazione di un ambiente normativo e istituzionale favorevole agli investimenti privati e al contrasto della povertà e delle disuguaglianze. L'obiettivo di tutto il governo è pervenire a un'Italia deburocratizzata e digitalizzata, attenta ai bisogni dei cittadini, in un quadro di stabilità finanziaria e di sviluppo sociale ed economico”. Belle parole che, è l'impressione, probabilmente non basteranno a tranquillizzare il Capo dello Stato.

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