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Gli struzzi del No

Redazione

L’allarmismo post terremoto genera mostri nei comitati anti gas abruzzesi

È assurdo che dopo lo sciame sismico in Molise ci si preoccupi di quello che sta sotto terra più di quello che c’è sopra, visto che in superficie migliaia di persone vivono, studiano e lavorano in strutture vecchie in attesa delle verifiche di stabilità. Eppure anche sull’allarmismo sismico fa leva il comitato No Snam-No hub del Gas che ha organizzato, da oggi al 2 settembre, il primo campeggio nazionale nel Parco della Majella contro le infrastrutture gasiere in Abruzzo e in Molise. “Riteniamo che siano assolutamente inaccettabili queste grandi infrastrutture molto rischiose dal punto di vista ambientale, rischio idrogeologico, e addirittura gli stoccaggi possono innescare anche terremoti”, ha detto dalla sede Cgil di Pescara uno dei promotori Augusto De Sanctis, ultraecologista da poco collaboratore di Patrizia Terzoni, vicepresidente grillina della commissione Ambiente alla Camera.

 

Il dibattito comincia male, con disinformazione. Rischio ambientale? I campeggiatori pianteranno le tende vicino a un gasdotto Snam che attraversa il parco, ma non lo noteranno: dopo i lavori la superficie è stata ripristinata riportando i terreni alle condizioni originarie, come accade ogni anno su 200 km di territorio in Italia. Rischio idrogeologico? Nel 2011 a Messina il terreno è franato per uno smottamento, l’unica parte della collina ad avere resistito è quella dove passa il metanodotto che porta il gas dal nord Africa perché i lavori di contenimento erano ben fatti. L’Italia è in larga parte sismica e con una rete di tubi estesa per 34 mila km, di cui mille in Abruzzo: nessuno ha mai subìto danni né ci sono mai stati incidenti, nemmeno dopo il terremoto dell’Aquila o quello in Emilia. I No Gas farebbero meglio ad alzare la testa anziché metterla inutilmente sotto terra, come gli struzzi.