Cosimo Sibilia (a sinistra) e Luigi Gaetti

Al Viminale Sibilia e Gaetti litigano per l'ufficio

Valerio Valentini

I due sottosegretari, entrambi esponenti del M5s, hanno ingaggiato una battaglia che ha richiesto anche il ricorso a circolari ufficiali 

Una poltrona per due. E due sottosegretari, dello stesso partito, che litigano per averla. Parrebbe più un bisticcio da bimbi capricciosi, un aneddoto da scuola dell'infanzia, e invece è un litigio che da giorni, ormai, ammorba il clima nei corridoi del Viminale. Succede infatti che Luigi Gaetti e Carlo Sibilia, entrambi sottosegretari all'Interno, entrambi del M5s, abbiamo ingaggiato una lite per riuscire ad accaparrasi l'ufficio che entrambi, ciascuno con le sue buone ragioni, ritiene di dover rivendicare. Ne è nata una polemica che ha investito, alla fine, anche i tecnici e i dipendenti del ministero, e che ha richiesto anche il ricorso a circolari ufficiali. 

 

Luigi Gaetti, che dopo avere esaurito i due mandati è stato ripescato da Luigi Di Maio, arrivato al Viminale c'ha messo poco ad adocchiare l'ufficio del suo collega, il deputato Carlo Sibilia (quello che "lo sbarco sulla Luna era una farsa"). E, come ha rivelato l'Adnkronos, ha subito chiesto che gli venisse assegnato. Con buone ragioni, dal suo punto di vista. Accanto all'ufficio di Sibilia è situata infatti una stanza solitamente utilizzata per i colloqui con i testimoni di giustizia. Uno spazio che secondo Gaetti ricadrebbe sotto le sue funzioni, alla luce della delega all'Antimafia che gli è stata conferita. E così, dopo avere avanzato la sua istanza in modo garbato, e non avere ottenuto alcune risposta, il 20 luglio scorso ha pensato bene di agire. E, accompagnato dal suo capo segreteria, approfittando della momentanea assenza del collega Sibilia, uscito per impegni istituzionali, è entrato nel suo ufficio e vi si è stabilito, provocando così lo stupore del deputato avellinese del M5s. Il quale, per scongiurare il rischio di nuove incursioni, ha chiesto alla segreteria di aumentare le misure di sicurezza del suo ufficio. 

 

E lo ha fatto in modo ufficiale. Con una circolare emanata a lunedì 25 luglio, si è così premurato di comunicare che "a partire dalle ore 13:30 data odierna ogni accesso di personale estraneo agli stretti componenti di segreteria dell'ufficio del sottosegretario di Stato, on. dott. Carlo Sibilia, ai luoghi e agli spazi ad esso pertinenti dovrà avvenire solo, ed esclusivamente, su autorizzazione espressa dello stesso sottosegretario. Senza eccezione alcuna. Naturalmente a prescindere dalla presenza fisica dello stesso in ufficio. In mancanza, ogni accesso non comunicato, sarà segnalato alle autorità competenti per la sicurezza". Non solo. "Invero, la necessità di accesso autorizzato – si legge nel testo, riportato dall'Adnkronos – nasce da imprescindibili ragioni di sicurezza e riservatezza dell'ufficio nonché da episodi incresciosi verificatisi, lontani dalla responsabilità di codesto ufficio, che rischiano di mettere in imbarazzo tutta l'amministrazione. Pertanto, i componenti della segreteria tutta sono tenuti doverosamente alla massima collaborazione per la sicurezza reciproca. Certo di una vostra comprensione. Salvaguardiamo il ministero da chi mostra mancanza di educazione". Firmato, Carlo Sibilia.

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