Cartelli elettorali a Brescia (foto LaPresse)

Ecco come cambia il paese dopo le comunali

Enrico Cicchetti

La mappa dei risultati delle amministrative 2018 a confronto con i risultati delle precedenti elezioni

Il 24 giugno i cittadini di 75 comuni sono stati chiamati alle urne per i ballottaggi delle amministrative dello scorso 10 giugno. Due settimane fa, infatti, si era già votato alle comunali ma dei 20 capoluoghi di provincia in cui si votava, non è stato necessario ricorrere al ballottaggio solo a Brescia e Trapani (andati al centrosinistra) e a Catania, Barletta, Vicenza e Treviso (al centrodestra). 

    

  

Al centrodestra vanno 11 capoluoghi di provincia, al centrosinistra 5, al M5s solo uno. Nel voto di domenica, il centrodestra salviniano ha trionfato in Toscana, dove strappa le roccaforti di Siena, Pisa e Massa alla sinistra, e a Terni dove la Lega sconfigge di misura anche gli alleati di governo grillini. I 5 stelle – già ridimensionati al primo turno – vincono invece ad Avellino (l'unico nuovo capoluogo di provincia ora a guida pentastellata) e Imola, ma perdono Ragusa. Il centrosinistra sopravvive solo ad Ancona, Brindisi, Teramo e Siracusa. Sembra, insomma, che il patto giallo-verde sia saldo anche nelle urne. Ma si conferma anche un altro trend: l'affluenza definitiva si è fermata al 47,61 per cento (esclusa la Sicilia) con un calo del 12,81 per cento rispetto al primo turno. Ancora più bassa la percentuale di votanti nei ballottaggi siciliani: 40,11 per cento (meno 20,67 rispetto a due settimane fa).

   

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