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Perché è un problema se Fico va in giro in autobus

Claudio Cerasa

L’immagine del presidente della Camera in autobus e le "vecchie abitudini”, che non sono poi molto vecchie: nel 2017, in 365 giorni, Fico l’autobus lo ha preso 15 volte

Al direttore - Mentre Tarocc, da esperto in materia, sta lavorando sul curriculum scolastico del neopresidente della Camera e Rousseau è impegnato a dimostrare la innegabile correlazione tra neomelodici e democrazia diretta, Louis Di Maiò ha voluto sottolineare l’aspetto più  positivo della scelta: tricoteuses, la fidanzata si chiama Yvonne! Elettorato sereno.

Valerio Gironi

 

Sul neopresidente della Camera quoto un formidabile commento di un nostro collaboratore, Pasquale Annicchino, sull’immagine di Roberto Fico che va alla Camera in autobus, “non perdendo le vecchie abitudini”, come ha prontamente segnalato sul suo sito il Corriere della Sera (anche se in realtà la stessa rendicontazione di Fico ci dice che le vecchie abitudini sono piuttosto nuove: nel 2017, in 365 giorni, Fico l’autobus lo ha preso 15 volte). Dire che “il problema non è Fico (eletto per amplificare la comunicazione grillina mediante il ruolo che occupa). Il problema sono tutti quei commentatori che non solo considerano normale, ma addirittura elogiano, la Terza carica dello stato che, in un paese a rischio terrorismo, se ne va in giro sui mezzi pubblici. Un paese in bancarotta intellettuale”.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.