Ecco come si arriverà alla nomina del nuovo governo

Redazione

La prima riunione delle camere si terrà il 23 marzo e solo dopo il presidente della Repubblica aprirà le consultazioni. Così l'esecutivo sarà pronto solo dopo Pasqua 

Non sappiamo ancora come saranno composte le camere e quanti seggi saranno attribuiti alle varie forze politiche, ma sappiamo che nessun governo riuscirà a prendere forma prima di Pasqua. I passaggi istituzionali che guideranno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella fino alla nomina del prossimo premier sono strutturati in modo tale da non avere un quadro chiaro prima di aprile. E questo a prescindere dalla complessità delle trattative che si apriranno dopo i risultati ottenuti con il voto di domenica. 

  

    

Primo passo: registrarsi in Parlamento

8-9 marzo. Prima della fine di questa settimana i deputati e senatori eletti potranno iniziare le procedure per registrarsi in Parlamento. Qualche passaggio burocratico e poi potranno avere il tesserino da parlamentari

     

Secondo passo: riunione ed elezione dei presidenti di Camera e Senato

23 marzo. Si terrà la prima seduta del nuovo parlamento durante la quale verranno eletti i presidenti di Camera e Senato. Potrebbero volerci diversi giorni primi di raggiungere un accordo, visto lo scenario che si prospetta dai risultati delle elezioni. Per questo il dialogo tra le forze politiche si aprirà già all'indomani del voto, così da arrivare preparati all'appuntamento del 23 marzo. 

   

Come si eleggono i presidenti di Camera e Senato. L'elezione del presidente della Camera ha luogo a scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei componenti. Dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti.

Anche per il presidente del Senato l'elezione è a scrutinio segreto, ma serve la maggioranza assoluta dei voti e la procedura potrebbe essere più breve. Qualora non si raggiunga questa maggioranza neanche con un secondo scrutinio, si procede, nel giorno successivo, ad una terza votazione nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, comprese le schede bianche. Qualora nella terza votazione nessuno abbia riportato detta maggioranza, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età. 

   

Terzo passo: formazione dei gruppi parlamentari

25 marzo. Entro questa data gli eletti devono aver comunicato a quale gruppo parlamentare vogliono iscriversi.

  

27 marzo. I presidenti di Camera e Senato convocano i deputati appartenenti a ciascun gruppo e quelli da iscrivere nel gruppo Misto. Successivamente, i gruppi eleggono i propri presidenti, vicepresidenti e comitati direttivi.

  

Quarto passo: inizio delle consultazioni 

Fine marzo - aprile. Una volta eletti i presidenti di Camera e Senato e organizzati i gruppi parlamentari, l'attuale premier Paolo Gentiloni dovrà rassegnare le dimissioni al presidente della Repubblica. Il gesto è solo formale, almeno fino a quando non si giungerà a un accordo per formare il nuovo governo.

Le consultazioni tra Sergio Mattarella e le forze politiche inizieranno intorno a fine mese. Non ci sono norme costituzionali da seguire ma la prassi è ormai consolidata. Al Quirinale saliranno sicuramente i presidenti delle camere, l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Dopo un primo confronto con le forze politiche, Mattarella deciderà che strada seguire: incarico esplorativo (se la situazione dovesse essere ancora confusa) o incarico pieno, per formare il nuovo governo. Nel frattempo resterà alla guida Gentiloni, in carica per gli affari correnti.  

   

Quinto passo: insediamento nuovo esecutivo

La persona individuata dal presidente della Repubblica dovrà quindi accettare formalmente di guidare l'esecutivo, presentare la lista dei ministri, giurare al Quirinale e chiedere la fiducia di Camera e Senato. La nuova legislatura inizierà dunque dopo Pasqua.