Luigi Di Maio e Patty L'Abbate (foto LaPresse)

Un altro incandidabile per Di Maio. E per le regole del M5s

David Allegranti

In Puglia Patty L'Abbate ha già corso con il Pli alle comunali del 2012 di Castellana Grotte. Nonostante il regolamento lo vieti per i 5 Stelle la candidatura è “regolare”. Ma allora perché lei ha sempre negato tutto?

Roma. “I giornali sbagliano ma io non replico perché mi fanno pena”. Patty L’Abbate, candidata del M5s al collegio uninominale del Senato Puglia 4, pochi giorni fa in tv - Faccia a faccia, su Canale 7, del 23 febbraio - negava di essersi mai candidata alle amministrative in precedenza con altre forze politiche.

  

 

   

Il regolamento del M5s lo vieta, come dice l’articolo 2 al comma I: il candidato “non dovrà aver mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello, né aver svolto un mandato elettorale o ricoperto ruoli di amministratore e/o componente di giunta o governo, con forze politiche diverse dal MoVimento 5 Stelle a far data dal 4 ottobre 2009”. Eppure L’Abbate, come scritto dal Messaggero martedì 20 febbraio (e come dimostra il manifesto che pubblichiamo qui sotto ndr), nel 2012 si era candidata con Io sud - Pli, partito di Adriana Poli Bortone, a sostegno di Simone Pinto. Un caso insomma molto simile a quello di Leonardo Franci, candidato del M5s a Siena, iscritto alla Lega e già in campo con il centrodestra alle amministrative del 2011. 

 

 

La replica del M5s Con una nota ufficiale il M5s ha spiegato che “la candidatura di Pasqua, detta Patty L'Abbate, candidata al collegio Uninominale Puglia 4 per il Senato, è conforme al regolamento del MoVimento 5 Stelle. La sua precedente candidatura è stata debitamente comunicata al MoVimento e riguarda una lista civica, in particolare la lista Insieme per Castellana, che apparteneva ad una coalizione civica. Infine va precisato che quella lista non era in concorrenza con il MoVimento 5 stelle”. In realtà L'Abbate era candidata con con Io Sud/Partito Liberale Italiano (qui il risultato elettorale sul sito ViviCastellanaGrotte). E comunque, se lei ha già dichiarato tutto al M5s, perché negarlo pubblicamente? 

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  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.