Il grillino Carlo Sibilia

Sibilia, ma che stai a di'? Tutti gli sfondoni sulle trivelle del parlamentare grillino

Luciano Capone

Dieci giorni dopo le dimissioni della Guidi, il membro del direttorio del M5s chiede un urgente incontro con "il ministro Guidi" sulle trivellazioni in Irpinia.

Dal punto di vista dei contenuti il referendum No Triv non è stato il massimo, slogan come “Il mare sono io”, “Trivella tua sorella” e “No alla trivella, sì alla frisella” non hanno mobilitato le masse. Sono stati soprattutto i politici a non dare prova di grande lucidità. Se però pensate che il punto più basso sia stato toccato da Michele Emiliano con il salvataggio della “tartaruga Minnesota”, vuol dire che non avete tenuto d’occhio Carlo Sibilia, uno dei magnifici 5 del direttorio grillino.

 

 

 

Il deputato grillino sabato 16 aprile, il girono prima del referendum, ha ad esempio chiesto un incontro sulle trivellazioni con il ministro Federica Guidi. La vicenda è abbastanza surreale, visto che il ministro dello Sviluppo economico si era già dimessa da quasi due settimane a causa delle intercettazioni dell’inchiesta di Potenza pubblicate su tutti i giornali, ma soprattutto perché proprio i grillini hanno cavalcato la vicenda a colpi di #Trivellopoli.

 

 

 

Ma Sibilia, probabilmente impegnato a svelare i complotti del Bilderberg insieme al collega Paolo “microchip” Bernini, non si è accorto di nulla e oltre 10 giorni dopo le dimissioni della Guidi dal Mise ha preso carta e penna per chiedere un urgente incontro con “il ministro Guidi” per parlare di possibili trivellazioni nelle province di Avellino e Benevento: “Mi auguro che il ministro Guidi si renda disponibile il più presto possibile ad un incontro al fine di prospettarle la nostra ferma, netta contrarietà ad operazioni di questo genere che non solo deturpano l’ambiente e pongono a repentaglio la salute dei cittadini ma mettono in ginocchio territori vocati alla produzione agricola e al turismo ecosostenibile”, dice il solerte Sibilia.

 

Non è l’unica perla No Triv dell’onorevole grillino. Ad esempio, grazie ai potentissimi mezzi grafici che solo un MoVimento nato sul web è capace di sfruttare al massimo, Sibilia ha lanciato l’allarme: se non passa il referendum piomberà dal cielo o emergerà dalle acque pugliesi una trivella a Polignano a Mare. “Non permetterò che posti come Polignano si distruggano per l'ignavia di qualche italiano troppo pigro. O per gli interessi di qualche governante corrotto che prende soldi dai petrolieri. L’età della pietra non è finita perché sono finite le pietre”.  

 

La verità è che l’età del petrolio sarebbe già finita, come è già accaduto a quella della pietra, se non fosse per il complotto dei petrolieri. Si tratta solo di aspettare che il M5S vada al governo. Sibilia lo spiega domenica, quando va a mettere la sua scheda nell’urna: “Ho votato sì perché ho scelto di credere nei ricercatori e nelle università italiane che hanno già trovato tutti i sistemi per dire addio al petrolio e ai petrolieri”

 

 

L’Italia potrebbe dire addio alle energie fossili già da domani mattina. Sibilia, che è responsabile Scuola e Università del M5S e quindi una fonte autorevolissima, annuncia una scoperta scientifica rivoluzionaria, che però nessuno prende sul serio. Probabilmente per quella storia di quell’altro complotto degli americani che non sarebbe mai sbarcati sulla Luna ma forse su una piattaforma a Polignano a Mare.

 

 

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  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali