I partitini che contano

David Allegranti

La “quarta gamba” potrebbe essere decisiva per il centrodestra, Lorenzin per il Pd no

Roma. Da settimane, mesi, centrodestra e centrosinistra si affannano a puntellare i propri schieramenti con listine e partitini. Il centrodestra è dotato della cosiddetta “quarta gamba”. Dentro ci sono gli ex di Forza Italia ma anche centristi ed ex leghisti. Molti i generali per un esercito che è ancora tutto da studiare: Flavio Tosi, Enrico Zanetti, Enrico Costa, Gaetano Quagliariello, Raffaele Fitto, Saverio Romano, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi che si sono portati dietro i loro movimenti. Il centrosinistra invece ha una lista, “Civica Popolare” di Beatrice Lorenzin, dove dentro ci sono l’Italia dei Valori (non è un errore: l’Idv sostiene l’ex coordinatrice nazionale dei giovani di Forza Italia), Centristi per l’Europa, Italia è popolare, Alternativa popolare.

 

 

Ma quanto valgono questi due mini-schieramenti? I sondaggisti fanno un po’ di fatica ad analizzarne il peso elettorale. Una ragione, che però potrebbe essere positiva nel centrodestra, è la forte impronta territoriale e regionale dei vari leader e movimenti che si sono messi in consorzio. Roberto Weber, presidente di Ixè, osserva che l’elemento regionale “è piuttosto forte e marcato nella cosiddetta quarta gamba. Nelle elezioni recenti, a carattere comunale, regionale, l’aggregato sfiora gli 800-900 mila voti, voti che si sono portati con sé questi soggetti conferenti, come Fitto, Tosi e gli altri. L’arrivo del brand scudocrociato potrebbe essere il legante, il cemento, che tiene insieme tutto”. I leader sono tanti, hanno voti, ma la capacità di attrazione, dice Weber “più che passare da un fattore personale passa attraverso il radicamento territoriale della persona. E se quel radicamento esiste, virtualmente quella formazione ha un potenziale significativo. Mi pare molto difficile che Fitto non porti a casa i voti che ha raccolto in Puglia, così come Tosi a Verona. Diverso è il discorso, nel centrosinistra, per quanto riguarda la Bonino, che può contare sulla disaffezione dentro il Pd, i cui elettori in parte potrebbero scegliere lei anziché il Pd. Si tratta però di un voto di opinione, per quanto forte”. Nel caso della lista di Beatrice Lorenzin, dice Weber, le cose sono differenti. “I numeri sono più bassi. Casini ha un indubbio valore meta-istituzionale e politico, ma non so che serbatoio di voti conservi. Alfano se n’è andato e i suoi voti non so dove vadano. Cesa è con il centrodestra. Lorenzin non so quanti voti abbia. Insomma, mentre la quarta gamba può aspirare al 3 per cento, Lorenzin no”.

 

Un dato che sarebbe confermato, per il momento, anche da Emg di Fabrizio Masia, sondaggista di fiducia di Enrico Mentana. Lunedì, durante il tg serale, è stato diffuso il dato su Civica Popolare, che prenderebbe l’1 per cento, in calo dello 0,2 per cento rispetto alla rilevazione del 18 dicembre. Per la prima volta in assoluto invece la quarta gamba “Noi con l’Italia-Udc” è stata rilevata e varrebbe il 2,2 per cento. Per Nicola Piepoli, dell’Istituto Piepoli, entrambi i mini-schieramenti “valgono poco in linea di principio. Nell’ambito delle ricerche tendono a sparire, poi compaiono sul mercato. I piccoli partiti sono forti in determinate aree territoriali”. E quindi molto dipenderà da dove si candiderà, per esempio Beatrice Lorenzin. Nel Lazio, la sua regione, dove è nota? “I piccoli non sono omogenei sul territorio, per questo è molto difficile ragionare sulla loro dimensione. Peraltro, bisogna tenere conto che in questo momento gli elettori si stanno orientando verso partiti più grandi, come LeU di Pietro Grasso. Mentre è scarsamente valutabile l’attrazione di una piccola forza come quella di Lorenzin, è molto più valutabile il fatto che Grasso ruba ai forti, quindi al Pd, e non ai deboli. Per capire Lorenzin, insomma, servirebbero ricerche regionali, non nazionali”. Secondo Lorenzo Pregliasco di YouTrend, però, per quanto difficili da pesare, “le formazioni centriste potrebbero risultare decisive nei collegi del Rosatellum soprattutto in tre regioni secondo le nostre simulazioni: Calabria, Campania e Sicilia, dove sono in ballo complessivamente 14 collegi uninominali alla Camera”. Tutti i numeri dei nuovi collegi del Rosatellum curati da Quorum/YouTrend e Reti si trovano su Rosatellum.info, dove ci sono voto passato, statistiche socio-economiche e mappe con le proiezioni dagli ultimi sondaggi in una piattaforma digitale interattiva. “Piattaforma digitale che mostrerà tutti i dati elettorali e socio-economici di ciascuno dei collegi del Rosatellum”.

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.