Federico Ghizzoni. Foto LaPresse

Oltre l'inquisizione bancaria

Redazione

Ghizzoni sulla griglia parlamentare mentre le banche italiane osano in Europa

Federico Ghizzoni sarà chiamato a testimoniare dalla commissione d’inchiesta sulle banche, dopo il sì del Pd. Oltre all’ex ad di Unicredit, che nella versione di Ferruccio de Bortoli avrebbe subìto pressioni per salvare Banca Etruria, verrebbero ascoltati anche i banchieri vicini al centrodestra e alla Lega in Veneto (coinvolti più da responsabilità conclamate che da sospetti). Questi oltre al governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, al presidente di Consob, Giuseppe Vegas, e al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Che cosa di concreto verrà fuori è da vedere. La ricerca (elettorale) della verità sul “risparmio tradito” fa affiorare responsabilità diverse da ciò che i populisti immaginavano. Mentre il Financial Times analizza così la retromarcia della Bce sulle norme restrittive e retroattive per i crediti deteriorati (Npl) detenuti soprattutto dagli istituti italiani: “Il piano della Bce è finito nei guai con il Parlamento europeo e il Consiglio Ue grazie alla controffensiva politica guidata dall’Italia”. Un riconoscimento al presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, di Forza Italia, e a Padoan; che però non avrebbero ottenuto successo senza alleanze a Strasburgo e Bruxelles. Nel frattempo le banche italiane proseguono lo smaltimento degli Npl, e anche dei Btp, altro fronte a rischio. Un ritorno al mercato che potrebbe riportare a quando gran parte del debito italiano era in mani straniere, purché ci sia la sua riduzione e riqualificazione: emetterlo per progetti e infrastrutture è diverso che per spesa assistenziale. Il processo in Parlamento non troverà altro che pessima gestione di banche territoriali e “disattenzioni” di Bankitalia. Invece in Europa, l’Italia politica si è messa a fare sul serio.