Mettete l'Europa nel simbolo del Pd

Claudio Cerasa

Veltroni, Sala, Nardella, Fassino, Gozi dicono sì alla proposta del Foglio

Trasformate l’Europa in una bandiera. Sul Foglio di ieri abbiamo lanciato una piccola proposta rivolta a tutti i partiti non anti europeisti che sognano di essere pienamente alternativi al fronte unico del sovranista. La proposta è semplice: caro Pd, cara Forza Italia, fate quello che nessun partito nazionalista e protezionista avrebbe il coraggio di fare, parlate meno di D’Alema e meno di doppia moneta e mettete i colori dell’Europa nel simbolo del vostro partito.

 

Trasformare l’Europa in una bandiera facendola diventare macronianamente un tratto centrale della propria identità. Il punto è: ma chi ci sta? Nel Partito democratico l’idea ha cominciato a fare breccia. E’ d'accordo il primo segretario del Pd, Walter Veltroni, che al Foglio conferma di essere “favorevole”. E' d'accordo l'ultimo segretario dei Ds, Piero Fassino, “è un'ottima idea”.

 

E’ d’accordo il sindaco di Milano, Beppe Sala, che non ha la tessera del Pd ma considera “una buona idea mettere le stelle dell’Europa nel simbolo del Pd”. E’ d'accordo Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, “la vera linea di divisione della politica di oggi è tra chi si illude di poter chiudere il mondo fuori dalla porta, chiudendo frontiere, uscendo dall'Ue, uscendo da tutto, uscendo dalla storia... e chi ha il coraggio di affrontare le nuove sfide scegliendo il giusto terreno da gioco, con la fiducia di chi sa che uniti possiamo vincerle queste sfide. E il nostro terreno da gioco è l'Europa politica e democratica, è la nuova politica transnazionale per governare i fenomeni che per natura superano le frontiere - dall'immigrazione al cambiamento climatico, passando per il governo della finanza, la lotta alle diseguaglianze o le politiche di sicurezza. La vera differenza tra forze politiche e Stati europei è tra chi sa di essere piccolo e chi deve ancora scoprire di esserlo. Sono le dodici stelle la scommessa giusta per riprendere veramente il controllo, per sconfiggere le paure e ritornare ad essere sovrani, cioè capaci di tutelare i nostri valori e promuovere i nostri interessi. E dodici (stelle) è e sarà sempre meglio di cinque”. E’ d’accordo anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, sindaco più amato d'Italia secondo un sondaggio della Index Research, che al Foglio dice così: “Certo che sono d’accordo. Ora è il momento di spingere, non di nascondersi. Ci vuole più Europa. Più Europa politica. Più Europa economica. Meno Europa delle burocrazie. Io ci sto”.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.