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Per Draghi "un sostegno straordinario di politica monetaria è ancora necessario"

Redazione

Migliora la situazione economica dell'Eurozona, ma il presidente della Banca centrale europea chiede il completamento del processo di riforme strutturali necessarie a consolidare la ripresa

La situazione economica dell'Eurozona continua a migliorare e "la ripresa sta diventando sempre più solida e si espande attraverso i vari settori e i vari Paesi". Il presidente della Bce Mario Draghi, in audizione alla commissione Econ dell'Europarlamento, si dice soddisfatto dell'andamento dell'economia europea, sottolineando come "il pil in termini reali è cresciuto per 16 trimestri consecutivi, aumentando dell'1,7 per cento durante il primo trimestre del 2017 e allo stesso tempo la disoccupazione è caduta ai minimi dal 2009, la fiducia dei consumatori e delle imprese è salita ai massimi da sei, mentre i rischi al ribasso per le prospettive di crescita stanno diminuendo ulteriormente e alcuni dei rischi estremi che avevamo davanti alla fine dell'anno scorso sono diminuiti in maniera apprezzabile".

 

Uno scenario positivo che dovrà ancora essere supportato gli interventi straordinari messi in atto dalla Bce: "Rimaniamo fermamente convinti che un sostegno straordinario di politica monetaria sia ancora necessario per permettere all'inflazione, che al momento è ancora sotto al 2 per cento di stabilizzarsi a quel livello". Per questo prima della riunione della Banca centrale europea di giugno non si potrà "formulare un giudizio sulla distribuzione dei rischi e sulle previsioni di crescita". Draghi esclude quindi la possibilità di un anticipo della fine del quantitative easing, come pronosticato alcuni analisti.

 

Se l'Eurozona vede un netto miglioramento rispetto il recente passato, questo non deve però distrarre dal compimento del processo di riforme strutturali necessarie a consolidare la ripresa: "Gli stati non devono distrarsi dalla necessità di una crescita
economica strutturale più ferma e elevata", in quanto "le riforme strutturali sono essenziali per creare un clima economico che favorisca l'innovazione", è l'avvertimento lanciato dal presidente della Banca centrale europea.

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