Matteo Salvini (foto LaPresse)

Salvini si prende la Lega e rilancia la sfida al Cav

Redazione

Dopo la vittoria delle primarie il segretario avverte Maroni (“mai alleanze con Alfano”), scarica Bossi (“se vuole andarsene vada”) e sfida Berlusconi sulla legge elettorale: “Voti il maggioritario”

Sarà anche vero, come dice lui, che le primarie hanno sancito la fine della leggenda dell'"uomo solo al comando", dando una lezione a tutti coloro che sostenevano che il popolo della Lega non amava la svolta lepenista e sovranista di Matteo Salvini. Ma era veramente difficile immaginare un esito diverso. E ora che è stato rieletto segretario del Carroccio con oltre l'82% Salvini ha finalmente la possibilità di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

 

Gli obiettivi sono i soliti: il suo “avversario” interno Roberto Maroni, Angelino Alfano, Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Il primo è il Cavaliere che, nella sua intervista al Foglio, ha bocciato qualsiasi correttivo maggioritario alla legge elettorale (“chiunque vincesse sarebbe espressione di una minoranza, anche piuttosto ristretta visto che sono moltissimi i cittadini che non vanno più a votare”). Il leader della Lega, ovviamente, la pensa diversamente: “Lavoro per vincere e avere un'alleanza il più seria e larga possibile. Questo significa volere una legge elettorale maggioritaria che ti porti a fare una coalizione e a vincere o perdere. Se qualcuno dice 'voglio il proporzionale' e 'decidiamo dopo le alleanze', valutate voi chi vuole un centrodestra unito e chi tiene il piede in due scarpe”.

 

“Forza Italia - prosegue - è incoerente evidenzia, perché parla di alleanze e poi parla di proporzionale. È legittimo. Ma se Berlusconi vuole le mani libere per poi magari allearsi il giorno dopo con Renzi, non so cosa farci. Questo sostiene la Lega e lo sosterrà domani in commissione. Il maggioritario lo voto con chiunque, anche con il mago Merlino”.

 

Poi tocca a Maroni. Al quale fa sapere di non voler assolutamente replicare, alle Regionali 2018, l'alleanza che attualmente governa in Lombardia: “Chi sta reggendo il moccolo a Renzi e alla Boschi non può essere alleato della Lega, in competizioni nazionali e regionali, neanche in Lombardia. Sicuramente Maroni condividerà quello che abbiano condiviso con Luca Zaia, che governa bene senza gli amici di Renzi con maggioranza schiacciante. Non si può fare una cosa a Roma e un'altra qui, a livello locale ho lasciato libertà di scelta ma a livello politico nazionale e regionale la scelta passa da me e la Lega non sarà mai alleata con Alfano”.

 

E su Umberto Bossi che aveva minacciato di andarsene in caso di vittoria di Salvini la posizione è altrettanto netta: “Spero di no. Mi auguro non solo che nessuno esca ma sono sicuro che tanti altri arriveranno. Se qualcuno ha fatto accordi politici con qualcun altro faccia quello che ritiene se Bossi vuole bene alla Lega legga bene questi numeri e ci aiuti a dare battaglia. Altrimenti, non posso mettere il guinzaglio a nessuno”.

 

Ultimo capitolo quello riguardante l'immigrazione: “Stiamo cercando tutti i modi per bloccare l'invasione clandestina con le buone e non. Apprendo che per il G7 si bloccano gli sbarchi e si riprende il controllo delle frontiere. Ci prendono per il naso. Allora è possibile. Sia sempre G7. Stiamo valutando ogni azione anche materiale per bloccare fisicamente gli sbarchi. La Lega forte che esce dalle primarie di ieri oggi lo può fare”.