Matteo Renzi (foto LaPresse)

Matteo Renzi conquista la "ditta". Ora la sfida delle primarie

Redazione

Si conclude la prima parte del congresso Pd. Nei circoli l'ex premier supera il 65%, Orlando si ferma al 25%, Emiliano supera lo sbarramento del 5%. Ma non mancano polemiche e accuse di brogli 

Matteo Renzi ha ormai conquistato la "ditta". Con buona pace di quelli che sostengono che l'ex premier ha svilito il partito e abbandonato i territori. La prima parte del congresso, quella che prevede la votazione nei circoli del Pd, si è chiusa ieri sera con una netta affermazione del segretario uscente. E alle primarie del 30 aprile sarà sfida a tre con Andrea Orlando e Michele Emiliano.

 

Secondo i dati in attesa di conferma ufficiale, l'affluenza nei circa 4 mila circoli del partito è stata intorno al 58%. Renzi avrebbe ottenuto il 68,2% delle preferenze, seguito da Orlando (25,4%) e da Emiliano che supera a livello nazionale lo sbarramento del 5% necessario per poter partecipare alle primarie (per lui il 6,36%).

 

 

Ma ovviamente non mancano le polemiche. Secondo gli avversari di Renzi l'ex premier non avrebbe superato il 62%. E comunque, fanno notare dal comitato di Andrea Orlando, l'affluenza è stata inferiore a quella dello scorso congresso. Anche per questo il ministro della Giustizia lancia l'appello in vista delle primarie: "Mi auguro che quel giorno votino oltre 2 milioni di persone, perché sotto questa soglia sarebbe un colpo per tutto il Pd". Gianni Cuperlo si spinge addirittura oltre e si rivolge agli scissionisti di Mdp. "Credo che Bersani darà una mano a unire il centrosinistra - dice intervistato dal Corriere della Sera -. A tanti amici e compagni orfani di un partito diverso io dico: venite a votare il 30 aprile e aiutateci ad ancorare il Pd alla sua natura e missione. Che non è dividere il campo della sinistra ma ricucire quello che Renzi ha strappato. Oggi la candidatura in grado di farlo è quella di Orlando".

 

E non mancano nemmeno le accusa di brogli. Soprattutto in Puglia, la regione che più di tutte ha spinto Emiliano verso il superamento della soglia "critica" del 5%. Secondo i dati, infatti, il governatore ha ottenuto, nella sua terra, il 42,8% staccando Renzi (40,3%) e lasciando a Orlando solo il 16,8%. Ma sono proprio i sostenitori del ministro a denunciare anomalie. Soprattutto a Lecce, dove le votazioni sono andate avanti fino tarda sera. "Non solo si è registrato un anomalo incremento delle tessere - denuncia il parlamentare salentino Fritz Massa -, ma, come è facile evincere dai resoconti fotografici, lo squilibrio fra i partecipanti alla convenzione ed il numero dei votanti ha assunto dimensioni irragionevoli". Accusa sostenuta anche dai sostenitori di Renzi.