Beppe Grillo e Alessandro Di Battista (foto LaPresse)

Grillo e Di Battista sono indagati per diffamazione

Redazione

Alla base la querela presentata da Marika Cassimatis, la candidata sindaco cui il garante del Movimento ha deciso di non concedere il simbolo

Beppe Grillo e Alessandro Di Battista sono indagati per diffamazione dalla Procura di Genova nell'ambito di due diversi procedimenti. Alla base la querela presentata da Marika Cassimatis, la candidata sindaco cui il garante del Movimento ha deciso di non concedere il simbolo, nonostante la vittoria alle Comunarie.

 

 

Cassimatis aveva sporto querela nei confronti di Grillo per le parole pubblicate sul blog con le quali aveva negato il simbolo del gruppo alla sua lista in vista delle amministrative. Di Battista invece, era stato querelato per le dichiarazioni rilasciate in un'intervista. Al Corriere della sera Di Battista aveva dichiarato che “Ci sono persone non in linea con la nostra lotta” e “piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo si prende questa decisione”.

 

Attivista del M5s dal 2012, Cassimatis aveva vinto le "comunarie" online del 14 marzo scorso, superando al ballottaggio le 338 preferenze di Pirondini, il prescelto del vertice grillino. Ma gli stretti rapporti della docente 50enne con due fuoriusciti pentastellati – Federico Pizzarotti e Paolo Putti – e la vicinanza agli esponenti della lista civica fondata da Putti prima del suo allontanamento dal M5s lo scorso gennaio, hanno indispettito il leader: la "decisione è irrevocabile" e "se qualcuno non capirà questa scelta vi chiedo di fidarvi di me”, aveva annunciato Grillo. "Una frase del genere – sottolinea la protagonista del 'caso Genova' – non si sarebbe sentita nemmeno nella Repubblica delle Banane. Settecento iscritti hanno votato la mia lista, 'la rete è sovrana' diceva Casaleggio, mentre quanto accaduto a Genova ha disconosciuto il voto del blog, un principio fondante della democrazia diretta".