Gentiloni ottiene la fiducia in Senato: "Completeremo l'eccezionale opera di riforma"

Redazione

169 sì contro 139 no, su 308 votanti e senza alcun astenuto. Il discorso del neo-premier davanti a un'aula semideserta: "Quella che vi chiedo è una fiducia un po' particolare"

Dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera, il governo Gentiloni oggi ha incassato anche quella del Senato con 169 sì contro 139 no, su 308 votanti e senza alcun astenuto. Quella invocata nel discorso dal nuovo premier è “una fiducia un po' particolare”: “Chiedo la vostra fiducia ed esprimo la mia fiducia nei confronti del Senato e delle sue prerogative”, ha detto, ricordando di aver “condiviso pienamente la riforma costituzionale approvata ripetutamente in quest'aula, ma sapete altrettanto bene che il popolo ha deciso con un referendum dal risultato netto”.

Al pari della Camera ieri, anche l'aula del Senato oggi è semideserta: scranni dei ministri pressoché vuoti, assenti Lega, M5s e verdiniani. I 35 senatori grillini, peraltro, hanno lasciato sui loro banchi deserti una copia della costituzione. Ma Gentiloni guarda avanti facendo leva sulla “responsabilità”: “Non siamo innamorati della continuità, anzi abbiamo rivolto una proposta alle forze parlamentari per individuare una convergenza più larga, ma non c'è stata disponibilità. La presa d'atto di questa situazione ha spinto le forze che hanno sostenuto questa maggioranza a dar vita a questo governo per responsabilità”.

Non essendo “un governo di inizio legislatura”, il nuovo esecutivo “deve innanzitutto completare l'eccezionale opera di riforma, innovazione, modernizzazione di questi ultimi anni. Sul fatto che ci sia una mole di innovazione portata avanti credo non ci sia alcun dubbio: ci viene riconosciuto dai cittadini italiani e in sede internazionale. Sarebbe assurdo che un governo accusato di eccesso di continuità non abbia il compito di completare le riforme avviate”.

“A prescindere da quanto durerà la legislatura”, il presidente del Consiglio ha nuovamente ribadito la necessità di riformare la legge elettorale. La sua agenda prevede poi “dare stabilità all'Italia, a partire dal terremoto, dall'Europa e dalle banche”. Nonostante la povertà in crescita e le evidenti difficoltà, Gentiloni ha sottolineato gli aspetti positivi degli ultimi mesi: tassi di disoccupazione “proiettati più bassi di quello che si prevedeva” e dati macroeconomici “incoraggianti”. La chiusura è una citazione di Ciampi: “Resto in carica per il tempo che sarà necessario in questa delicata transizione e servirò con umiltà il paese”.

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