Denis Verdini, Enrico Zanetti (foto LaPresse)

Il no di Verdini a Gentiloni può accorciare la vita al nuovo governo

Redazione

Il leader di Ala, Zanetti di Scelta civica e il M5s non voteranno la fiducia all'esecutivo "che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo”

Il leader di Ala, il senatore Denis Verdini, e il leader di Scelta civica, il deputato Enrico Zanetti, hanno detto che non voteranno la fiducia a un governo guidato da Paolo Gentiloni. In una nota congiunta i due leader hanno scritto di condividere la necessità di un “governo nella pienezza delle sue funzioni, sufficientemente forte per far fronte alle immediate emergenze economiche e internazionali legate al ruolo del nostro paese” e di una legge elettorale elaborata dal Parlamento che riesca a fornire il “giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità”. Tuttavia, spiegano, dopo aver parlato di queste questioni con il presidente del Consiglio incaricato, hanno appurato l’impossibilità di approfondire le questioni necessarie e di ottenere un cambiamento sostanziale nella composizione del governo. “Non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo”.

   

  

Secondo fonti parlamentari, il Movimento 5 stelle non parteciperà al voto di fiducia per il nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni, che presterà giuramento lunedì sera. I parlamentari del M5s terranno martedì una riunione per ratificare la decisione. In opposizione a quello che hanno definito “il quarto governo illegittimo non scelto dagli elettori”, interverranno durante il dibattito parlamentare, sia al Senato che alla Camera, per poi abbandonare l’aula al momento del voto. La conferenza dei capigruppo deve ancora decidere l’orario del dibattito, che si svolgerà prima a Montecitorio. “Ogni giorno che passa col governo Gentiloni sono voti in più per il M5s, se fossimo cinici staremmo qui ad aspettare. Ma dato che a noi interessa il paese reale, continueremo affinché si possa andare al voto il prima possibile”, ha dichiarato il deputato pentastellato Alessandro Di Battista.

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