Il produttore Pietro Valsecchi al Roma Film Fest (foto LaPresse)

Il Sì del produttore Pietro Valsecchi, con mezza certezza su Checco Zalone

Marianna Rizzini

E' diventato un referendum pro o contro Matteo Renzi e "non vedo alternative credibili all’orizzonte. Non mi piace, però, il clima da ‘tutti contro tutti’".

Roma. Corre trasversalmente, la linea di frattura Sì-No al referendum costituzionale, anche nel mondo dello spettacolo e dell’informazione. Non passa giorno che la lista “beautiful” non presenti aggiornamenti (per il No, tra gli altri, Fiorella Mannoia, J-Ax, Andrea Camilleri, Moni Ovadia, Sabina Guzzanti, Claudio Santamaria, Piero Pelù, Sabrina Ferilli; per il Sì, tra gli altri, Paolo Sorrentino, Carla Fracci, Roberto Bolle, Silvio Orlando, Stefano Accorsi, Cristina Comencini e gli “insospettabili” Isabella Ferrari e Michele Santoro). E dice Sì anche Pietro Valsecchi, produttore cinematografico e televisivo che con la sua Taodue, assieme alla compagna Camilla Nesbitt, ha lanciato il fenomeno Checco Zalone (con incassi da molti milioni di euro), oltre a varie miniserie e fiction (dalla “Uno bianca” a “Distretto di polizia” a “Squadra antimafia”).

“E’ il segreto di Pulcinella”, dice Valsecchi, “il fatto che questo non sia, in realtà, un vero e proprio referendum, quanto un giudizio pro o contro Matteo Renzi. E io voto Sì, visto che comunque il mio giudizio su Renzi, nel complesso, è positivo. Anche correndo il rischio di sbagliare, e anche riguardo al nostro settore, Renzi finora non ha avuto paura di andare contro l’immobilismo. Voto Sì anche perché non vedo alternative credibili all’orizzonte. Non mi piace, però, il clima da ‘tutti contro tutti’. Forse perché sono una persona costruttiva o forse per il lavoro che faccio, io vedo – anche all’estero – molta voglia di fare e investire in Italia. Non ci fa bene questa distruttività. Secondo me questo non è il momento di lanciarsi verso l’incertezza e verso un cambio di governo”.

E se si chiede a Valsecchi, in qualità di “padre” del mattatore Checco Zalone (“Quo vado” oggi riceverà il Biglietto d’oro dagli esercenti, come film più visto della stagione), che cosa potrebbero pensare i personaggi di Zalone di questa disputa referendaria, Valsecchi, ridendo, dice “che nei film di Zalone sono rappresentate diverse tipologie di italiano medio, con tutti i pregi e tutti i difetti. Ci sarebbe chi vota Sì e chi vota No, ma io penso che alla fine vincerebbe il Sì”.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.