Valerio Onida (foot LaPresse)

Respinto il ricorso di Onida contro il referendum costituzionale

Redazione
Lo ha deciso il tribunale civile di Milano. Il professore contestava l'eterogeneità dei quesiti posti dal governo. "La loro formulazione non lede la libertà di voto", secondo i giudici

Il tribunale civile di Milano ha rigettato entrambi i ricorsi sul quesito referendario presentati dal professor Valerio Onida e da un pool di avvocati. A prendere la decisione il giudice civile di Milano Loreta Dorigo. I ricorrenti chiedevano l'intervento della Consulta sostenendo che la legge istitutiva del referendum del 1970 violerebbe il principio costituzionale della libertà dell'elettore non lasciandogli la possibilità di esprimere orientamenti diversi su materie eterogenee, come il Cnel e il bicameralismo. Secondo Onida e gli altri legali, la legge presenterebbe profili di incostituzionalità nella parte in cui non prevede che il voto debba svolgersi su un quesito omogeneo.

 

La legge prevede che la Corte Costituzionale possa esercitare un potere di sospensione del referendum solo nel caso dei conflitti tra stato e regione. Onida in udienza aveva affermato che la Consulta avrebbe potuto estendere questo suo potere per via analogica posticipando il referendum a una sua decisione. Tutte questioni non più attuali vista la bocciatura del ricorso.

Di più su questi argomenti: