Paola Muraro (foto LaPresse)

Muraro indagata, Raggi sapeva (e forse anche il direttorio). Chi ha mentito a Roma?

Luciano Capone
Paola Muraro è sotto indagine da aprile, lei lo sapeva almeno da luglio e lo ha nascosto. Anche Virginia Raggi ne era al corrente e l'ha coperta. I precedenti: Pizzarotti a Parma e Capuozzo a Quarto, finiti sospeso ed espulsa.

L’assessore all’Ambiente di Roma Paola Muraro risulta indagata dal 21 aprile del 2016 e ne era a conoscenza fin dal 18 luglio, come ha confermato nell’audizione in commissione Ecomafie in cui è stata ascoltata insieme al sindaco Virginia Raggi. Anche la sindaca Raggi ha ammesso di aver saputo che ci fosse un fascicolo aperto sulla Muraro “dal giorno successivo, probabilmente il 19 luglio”. “Ma si tratta di una contestazione generica e non c'è ancora alcun avviso di garanzia”. Ma la cosa più rilevante è che fino ad adesso sia la Raggi che la Muraro hanno sempre negato un coinvolgimento dell’assessore all’Ambiente. Sul punto la Muraro e la Raggi si difendono con un sofismo dicendo di aver negato la ricezione di un avviso di garanzia, che ancora non è arrivato, ma non l’iscrizione nel registro degli indagati.

 

Però in diverse interviste, alla domanda su un suo possibile coinvolgimento, la Muraro ha affermato di “non aver ricevuto nulla”. Ad esempio diceva, a Fabrizio Roncone del Corriere, il 31 luglio

 

Sa, o teme, di essere nel registro degli indagati della Procura di Roma?
«Non ho ricevuto alcuna informazione dalla Procura».

 

Dovesse finirci, su quel registro, si dimetterebbe?
«Mah... Direi che, per adesso, il problema non si pone».

 

Ora invece si viene a sapere, come ha dichiarato il presidente della commissione Ecomafie Alessandro Bratti e confermato la stessa Muraro, che “Muraro è stata iscritta nel registro degli indagati il 21/4/2016. Non sussiste segreto investigativo visto che il 18/7/2016 è stato rilasciato a Muraro il certificato attestante l'iscrizione e che la stessa ha nominato difensore l'avvocato Salvatore Sciullo”.

 

Nella recente storia del M5s ci sono un paio di precedenti analoghi: il sindaco di Parma Pizzarotti, che è stato sospeso ed è ancora sub judice per non aver comunicato alla Casaleggio Associati di aver ricevuto un avviso di garanzia, e il sindaco di Quarto Capuozzo, che è stata espulsa dal M5s pur non essendo indagata per non aver comunicato di aver ricevuto pressioni o minacce da un consigliere comunale del suo partito poi indagato. E’ evidente che la notizia sia stata tenuta nascosta anche ai collaboratori più stretti, visto che fino a pochi giorni fa l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini dichiarava che se la sua collega Muraro fosse finita sotto indagine avrebbe dovuto dimettersi. In questo caso però la pare che la Raggi avesse detto dell’indagine sulla Muraro al direttorio del M5s, ma alcuni membri però smentiscono. Su questo per ora le notizie sono contrastanti, ma sarebbe grave visto che stavolta a nascondere un fatto rilevante contrario alle regole di trasparenza del M5s sarebbe stato proprio il cerchio più vicino a Grillo e alla Casaleggio. In pratica qualcuno ha mentito, ma non si sa bene chi. C’è molta confusione, servirebbe una diretta streaming.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali