Luigi de Magistris trionfa al ballottaggio e riconferma il “controllo poplare” su Napoli (foto LaPresse)

Giggino ma che stai a di'

Luciano Capone

Dagli inviti ad Al Pacino, Obama e Mandela (postumo) al “Renzi càcati sotto!”, dalle massomafie al piombo fuso, un bestiario del sindaco De Magistris. “Ciao Al, sono il sindaco di Napoli. Comunico con te per la prima volta con una telecamera per manifestare il mio apprezzamento”.

Solo amore
“Da visionario penso che la fase più avanzata della democrazia sia l’anarchia, sogno comunità che si autogestiscano senza poteri, solo amore!”. (24 febbraio 2013)

 

Ciao Al! (invito ad Al Pacino)
“Ciao Al, sono Luigi de Magistris, il sindaco di Napoli. Comunico con te per la prima volta con una telecamera per manifestare il mio grandissimo apprezzamento per la tua storia di attore, per quello che  hai fatto anche nell’impegno sociale e civile in tanti film: da Serpico, Il padrino, Scarface, che è diventato per i criminali anche un modo da seguire nelle ville della camorra e che oggi invece lo stato ha ripreso per farne dei beni confiscati destinati alla società. Oggi  ti invito a presentare in questa città il tuo ultimo capolavoro: Wilda Salomè. Vero, tu giri il mondo, sei famoso in tutto il mondo, ma vivere le emozioni di questa città, impregnata di cultura, di arte, di contaminazioni di storie, popoli, una città di mare che guarda con il cuore nel sud nel mondo e con gli occhi verso il nord, una città d’incroci, una città che ha fortemente sostenuto l’Ichnos network Hd, appunto come comunicazione cibernetica nel mondo. Sarei veramente onorato, lieto e felice se tu volessi venire qui nei prossimi mesi a Napoli a presentare il tuo film. Avrai un’accoglienza degna di Al Pacino. Ciao Al”. (2 febbraio 2012)

 

Pussa via!
“Mi hanno strappato la toga, mi hanno strappato le funzioni, mi hanno strappato tante cose, ma l’anima e il cuore non me li strapperanno mai. Non sono in vendita! Non sono in vendita! Andate via!”. (9 maggio 2016)

 

Reparto macelleria
“La candidatura a premier dell’amico Antonio Ingroia in una lista civica è un fatto nuovo. In assenza di novità politiche, tra Berlusconi, Monti e Bersani le differenze sono poche, sono stati insieme per un anno e mezzo al governo producendo macellerie sociali, macellerie di diritto, non mettendo le patrimoniali sui grandi patrimoni, non rinunciando all’acquisto dei cacciabombardieri, facendo l’articolo 18, distruggendo i diritti dei lavoratori, non c’era nulla se non Grillo. Oggi c’è una proposta politica post ideologica”. (29 dicembre 2012)

 

In alto i cuori
“Io mi impegnerò a portare questa città in alto, con il cuore, con la testa, con le libertà, con l’amore, sciogliete i nodi, sciogliete le catene, amatevi, non odiate. Come cazzo si fa a odiare?!”. (9 maggio 2016)

 

Ciao Nelson! (invito postumo a Mandela)
“Nelson Mandela è un leader che mi ha accompagnato per tutta la vita, anche perché mi sono formato attraverso le lotte per la resistenza, per i diritti umani, civili, inoltre avendo fatto anche il magistrato uomini come Mandela, Martin Luther King, e gli altri come loro, hanno caratterizzato la mia esistenza. Se Mandela fosse venuto a Napoli lo avrei certamente portato a visitare i quartieri più popolari, dove c’è più povertà, nei quartieri che erroneamente vengono definiti di periferia, lo avrei ad esempio portato a Ponticelli”. (9 dicembre 2013)

 

Massomafie
“Dobbiamo liberare l’Italia per cacciare massomafie ed eliminare segreto di stato per scoprire la verità sulle stragi: basta abusi di potere!”. (4 dicembre 2012)

 

Giggino Floyd
“We don’t need no education. We don’t need no thought control. No dark sarcasm in the classroom. Teacher, leave those kids alone. Naples the best!”. (21 aprile 2012)

 

Hai scassato
“Non abbiate paura di guardare fino in fondo il mare che avete alle vostre spalle, non dobbiamo più avere paura di liberare i nostri sogni. E’ una campagna elettorale straordinaria. Non so se vi state rendendo conto di quello che sta per accadere. Abbiamo scassato! Abbiamo scassato! Abbiamo scassatooo!!!”. (13 maggio 2011)

 

Reparto cardiologia
“A Napoli lavoreremo per aumentare e diffondere le ricchezze del cuore e distribuire e far distribuire a tutti le ricchezze materiali”. (31 luglio 2016)

 

Giggino I di Borbone
“Napoli capitale, granducato di Toscana dietro! Dopo 150 anni siamo noi, il sud ribelle. Napoli ribelle! Potere al popolo!”.  (9 maggio 2016)

 

Ciao Diego! (invito a Maradona)
“Diego deve tornare a Napoli, quando torna porta un entusiasmo meraviglioso. Mi auguro di rivederlo presto a Napoli in modo da dargli il riconoscimento e l’abbraccio che merita. E’ un invito. Mi faccio portavoce del pensiero della città”. (25 aprile 2016)

 

Un bel rapporto con Renzi
“Il sindaco di Napoli, per il ruolo che ricopre non può che ribadire la fiducia nella nascita di un governo. Con Renzi ho molta più fiducia rispetto a Berlusconi, Monti e Letta, per una serie di motivi: è giovane, è sindaco, l’ho conosciuto, siamo diversi e in questo momento nel paese la diversità è una ricchezza, non dobbiamo essere tutti uguali, un paese di parte mettendo insieme le differenze. Quindi accolgo con fiducia il governo che sta nascendo in queste ore. Poi Renzi su diversi temi parla un linguaggio diverso dal mio, ha delle idee diverse dalle mie. Per esempio io i servizi pubblici li ho mantenuti pubblici, lui ha fatto diverse privatizzazioni, sono due opinioni legittime entrambe, diverse, quindi non c’è una contraddizione tra quello che è il sentimento della passione e quella che è la razionalità dell’azione di governo. Mi volete far litigare col Presidente del consiglio? Non mi fate litigare, perché io ho un buon rapporto con Renzi. Voglio costruire un bel rapporto, sono fiducioso nel rapporto tra Napoli e questo governo, tra de Magistris e Renzi”. (21 febbraio 2014)

 

Renzi cacati sotto!
“Non sono in vendita! Renzi vai a casa! Devi avere paura! Ti devi cacare sotto, cacati sotto!”. (9 maggio 2016)

 

Città derenzizzata
“Napoli si proclama DERENZIZZATA. Perché siamo per la democrazia, per la diffusione del potere, per la distribuzione del denaro, per la lotta alle disuguaglianze, per la giustizia, per il Popolo. Resisteremo ricorrendo alla giustizia costituzionale, ordinaria ed amministrativa. Resisteremo con il referendum. Resisteremo con la disobbedienza civile. Resisteremo nelle piazze, nelle strade e nei vicoli della nostra Città. Resisteremo con la lotta politica. Resisteremo con la fantasia e la creatività di cui siamo capaci. Resisteremo con l'amore della non violenza. Contro l'oppressione delle nostre vite, resistiamo con la liberazione dei corpi, delle coscienze e dei cuori. Costruiremo reti di resistenza ovunque contro il SISTEMA, a Napoli e altrove”. (11 agosto 2015)

 

Giggino Marley
“No woman no cry”. (25 novembre 2012)

 

Il cozzaro nero
“A Napoli cozze e vongole, NO TRIVELLE. Il nostro petrolio giovani, cultura, monumenti, paesaggio, mare. Non ci avrete mai!”. (19 marzo 2016)

 

Reparto salute mentale
“Per superare questa fase di crisi bisogna affidarsi più ai folli ossia alle persone normali che hanno coraggio e amore e non opportunismo”. (12 maggio 2013)

 

Io vagabondo
“Più passano i giorni più penso che il potere va orizzontalmente spostato da palazzo San Giacomo sempre di più nelle assemblee popolari, nei territori, nelle periferie. Io non conterò più un cacchio, sarò solamente per strada”. (9 maggio 2016)

 

Ciao Roberto! (invito a Saviano)
“Lo riporterò in città, organizzerò una passeggiata con lui e i giovani”. (26 maggio 2011)

 

Giggino Young
“Hey hey, my my rock and roll can never die”. (11 maggio 2014)

 

Zapatismo in salsa partenopea
“Abbiamo spezzato dal basso un sistema liberista, un sistema mafioso. Se vai su social e scrivi “sei per la questione morale?” dicono tutti sì, ma per metterti contro la camorra, contro la camorra dei colletti bianchi, il liberismo, i grandi partiti, le cricche e le massomafie, devi mettere il corpo umano! Non devi mettere solo click, è facile mettere click! Napoli è fuori controllo. Perché quando liberi le energie e togli il tappo in una città libertaria, un po’ anarchica, con tanta sete di giustizia e sofferenza, è il popolo che sta trovando la sintesi. E la rivoluzione non la fanno i governi, ma la fanno i popoli. A Napoli sta nascendo uno zapatismo in salsa partenopea, un Podemos partenopeo, non lo so! Lo deciderà il popolo! Viva il popolo!”. (20 febbraio 2016)

 

‘Che’ Giggino
“Sulla mia scrivania ho una sua frase. Del Che ho la passione per il popolo e l’ansia di giustizia. Mi piacerebbe essere ricordato come il Che Guevara di Napoli, è un mio mito, è un grande, mi ispiro alla sua figura”. (15 gennaio 2015)

 

Piombo fuso
“Non mi avrete mai! Il piombo fuso dovete usare! E non serve a un cazzo perché ci siete voi, se mi fanno fuori ci sarete voi!”. (9 maggio 2016)

 

Ma chi?
“Strangolano con politiche economiche? Noi ci liberiamo. Vogliono mettere guinzagli? Noi li strappiamo. Vogliono decidere loro? Noi ci ribelliamo”. (7 agosto 2016)

 

L’amica Virginia
“Auguro buon lavoro a Virginia Raggi. Spero che tra Napoli e Roma, che sono due città che si toccano, ci possa essere un rapporto di collaborazione. Noi siamo la città che abbatte muri, che non ha confini, non ha pregiudizi e guardiamo con interesse a chi è contro il sistema. Mi auguro che ci sia la stessa apertura mentale”. (23 giugno 2016)

 

Il popolo ha già vinto, anzi no
“Abbiamo vinto contro poteri e apparati, ma il popolo mi è stato accanto e ha vinto. Il nostro compito ora è far vincere Napoli e i napoletani”. (20 giugno 2016)

 

Chi si perde è perduto
“Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso (Che). Nella vita ho anche perso ma non mi sono mai perso”. (5 novembre 2014)

 

Volare oh oh
“Potentati plutocratici, apparati tecnocratici e cricche vogliono incatenare il Paese mentre si ha voglia di spezzare catene, volare e sognare”. (12 gennaio 2014)

 

Ciao Barack! (invito a Obama a Pignasecca)
“Ho un sogno che potrebbe concretizzarsi: portare il presidente degli Stati Uniti d’America per Natale in città. Negli States sono molto attenti a questo fenomeno napoletano del movimento civico che mi sostiene, i contatti sono frequenti. Ci pensate, Obama alla Pignasecca?”. (1 giugno 2011)

 

L’ora esatta
“E’ venuta l’ora di sconfiggere il capitalismo e fondare una nuova era di economia dal basso, dalle comunità. Dagli spazi urbani, dalla terra”. (14 aprile 2013)

 

Napoli chiama Atene
“Noi siamo con quella terra e con quel popolo ove si rinvengono le radici della civiltà e dell’umanità. Napoli e la Grecia, terre di storia e di millenaria cultura. Nel sud, nella Magna Grecia, troviamo la storia dei popoli, la nostra esistenza, la nostra ripartenza. Oligarchi, banchieri cinici, professori opulenti dell’austerità, governanti cinici e ottusi, burocrati senza scrupoli, vogliono soffocare un popolo senza colpe.Vergognatevi finché siete in tempo! Tsipras non mollare! Napoli è con voi!”. (5 luglio 2015)

 

Diciamo qualcosa di sensato
“Vendola con l’Udc, polo della speranza, anzi no. Forse sì, ma anche no, certo che sì, si può fare, anzi parecchio...diciamo qualcosa di sinistra!”. (1 agosto 2012)

 

Libero svolgimento
“Si deve sacassare l’ordine liberista in modo che l’umanità giunga al libero svolgimento delle sue forze, all’uguaglianza, alla felicità”. (17 giugno 2012)

 

Più pattini e risciò per tutti
“Abbiamo puntato su una mobilità sostenibile e su un modo diverso di muoversi in città. Che significa più gambe, più pedonalizzazione, più biciclette, più trasporto pubblico, più pattini, più risciò, più skateboard, più come vorranno i napoletani. Meno macchine, sicuramente”. (1 giugno 2013)

 

La puzza non ci ferma
“Sento puzza di pezzi deviati delle istituzioni che si muovono per incidere sul corso democratico della storia. Ma la rivoluzione non si ferma”. (19 aprile 2012)

 

Schiattamorti
“A Napoli lottiamo contro camorra, malapolitica, profeti di sventura, schiattamorti, servi dei poteri e propaganda antipartenopea. Ma Venceremos!”. (8 gennaio 2012)

 

Capolinea liberista
“Dalla nostra città è partita la costruzione di un modello diverso. Alle politiche liberiste centralistiche, autoritarie che costruiscono commistioni tra pubblico e privato, a Napoli contrapponiamo autogoverno, autodeterminazione, partecipazione dei cittadini, uguaglianza sociale, beni comuni. Sono modelli alternativi. Noi riteniamo che le politiche liberiste in voga dagli anni 80 siano arrivate al capolinea”. (9 giugno 2016)

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  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali