Il sindaco di Roma Virginia Raggi e l'assessore all'Ambiente Paola Muraro (foto LaPresse)

Le meravigliose avventure dei grillini, alla scoperta degli orrori della macchina del fango creata dagli stessi grillini

Claudio Cerasa
Da Roma a Parma. Due dichiarazioni che fotografano i paradosso nel quale si sono cacciati i 5 stelle. Così i sindaci e gli assessori del M5s si scontrano con la stessa pratica dello sputtanamento che hanno utilizzato quando a governare erano gli altri partiti.

Al direttore - Leggo che Virginia Raggi ha detto in conferenza stampa che “ultimamente mi sembra che la città sia molto più pulita e i romani lo vedono”. Sono un romano e la situazione a me sembra sempre la stessa, forse perché abito in un quartiere diverso da quello in cui abita Virginia Raggi. Roma è piena di monnezza. La notte gabbiani fanno gli aperitivi con la spazzatura. Per di più, sono pure tornati i centurioni al Colosseo. Sono un romano e non vedo la nuova Roma. Aspetterò. Con fiducia. Intanto mi chiedo cosa aspetta la Raggi a chiedere, istantaneamente, le dimissioni di Ignazio Marino.

Luca Maffei

 


Mi hanno colpito negli ultimi giorni due dichiarazioni di due grillini che ci dicono molto di un fenomeno descritto a lungo su questo giornale: dopo aver avvelenato i pozzi, i grillini si lamentano che i pozzi sono avvelenati. La prima dichiarazione è quella del presidente della Commissione Ambiente del comune di Roma, Daniele Diaco, che ha paragonato l’emergenza rifiuti “ad una macchina del fango creata per sferrare un attacco ad hoc al governo del Movimento 5 Stelle a Roma”. La seconda dichiarazione, altrettanto deliziosa, è quella del sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Anche qui c’entra la spazzatura. Dice Pizzarotti, molto indignato: "Mentre i nostri media fotografano sacchetti abbandonati, che dipendono dall'inciviltà delle persone e non dal metodo di raccolta, i tecnici Iren e delle cooperative lavorano ogni giorno per raccogliere quello che spesso inciviltà ed ignoranza lasciano in giro. Perchè un materasso di fianco ad una campana del vetro, o prima a fianco ad un cassonetto, è questione di scarsa cultura. La situazione è migliorata e lo farà ancora, ma cercare di deprimere le persone e il loro senso civico con articoli a senso unico è da irresponsabili”. Avete letto bene: cercare di deprimere le persone e il loro senso civico con articoli a senso unico è da irresponsabili. Che bravo questo Pizzarotti. Ora sarebbe il caso di convocare d’urgenza una commissione di inchiesta per spiegare come si chiama quel partito che ha trasformato il metodo del fango in un principio basilare della propria attività politica. La aiutiamo, gentile sindaco: inizia per “Mov” e finisce per “telle”.

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.