Foto LaPresse

I Cinque stelle sono il nuovo Zentrum?

Redazione
La loro vittoria rilancia il ’94 del Cav., dice Renato Farina sul Giornale. Sogni a destra: non è un “endorsement tardivo”, anzi è l’allarme per un incauto elettorato del centrodestra che ai ballottaggi ha contribuito, senza nulla in cambio, a “creare un mostro politico apparentemente invincibile”.

La politica ha sempre bisogno del colpo d’ala della fantasia. Specialmente nel centrodestra, specialmente in questi tempi confusi e con il Cavaliere in convalescenza e in cui tanti, nel centrodestra, sembra non ricordino nemmeno più cosa fu la cavalcata del ’94. Renato Farina, gran penna della Prima, della Seconda e presumibilmente della Terza Repubblica se la ricorda benissimo. Ma certe volte il colpo d’ala vale di più.

 

Sul Giornale di ieri, tirando a lucido la linea già tracciata dal direttore Sallusti, ha scritto della “marcia al centro dei Cinque stelle”, “un centro che non ha nulla della palude, ma semmai riprende il Zentrum cattolico che caratterizzò la ripresa tedesca dell’800, fatto di attenzione sociale e morale”. E se i Cinque stelle hanno affascinato l’opinione pubblica da bar e molto elettorato ex centrodestra (da sempre sensibile al bar) è perché non c’è più il “vaffa”, ma pure loro vendono sogni: impossibili ma rassicuranti. Certo, non è un “endorsement tardivo”, anzi è l’allarme per un incauto elettorato del centrodestra che ai ballottaggi ha contribuito, senza nulla in cambio, a “creare un mostro politico apparentemente invincibile”. Ma se la nuova invincibilità deli (ex?) grillini sta nell’effimera sostanza dei sogni, allora secondo Farina (e forse anche Sallusti), “torna straordinariamente di attualità lo spirito berlusconiano che punta al buono e al bello, prima che urlare contro il nemico.

 

Il ’94 azzurro fu così”. Che sarebbe un bel colpo d’ala di fantasia, se soltanto assomigliasse alla realtà. Alla realtà di un centrodestra che invece da molto tempo strizza l’occhio all’antipolitica, e regala voti al nuovo Zentrum di Virginia Raggi.