Maria Elena Boschi al convegno sulla riforma costituzionale (foto LaPresse)

Forza Italicum

Redazione
Se il sistema elettorale previsto dall’Italicum è così simile al sistema elettorale previsto nel voto ai comuni non c’è il rischio che Grillo un domani governi non solo Roma ma anche il resto d’Italia? Il rischio c’è ma trattasi di un rischio che è giusto correre per chiunque sogni un paese dove chiunque vinca sia messo nelle condizioni di governare.

 

Dopo le elezioni di domenica scorsa la domanda è ricorrente e suona più o meno così: ma come si fa, dopo quello che è successo ai ballottaggi, a considerare l’Italicum una buona legge elettorale se è evidente a tutti che con questo sistema il movimento 5 stelle ha la possibilità di vincere le elezioni e di governare il paese? Il tema c’è, è importante, e lo è ancora di più alla luce di un piccolo dato registrato domenica scorsa: il Movimento 5 stelle è arrivato al ballottaggio in pochi comuni ma laddove c’è arrivato ha vinto quasi sempre (19 casi su 20) e contro il Pd ha vinto sempre (11 casi su 11). Dunque torniamo alla domanda di prima: ma se il sistema elettorale previsto dall’Italicum è così simile al sistema elettorale previsto nel voto ai comuni non c’è il rischio che Grillo un domani governi non solo Roma ma anche il resto d’Italia? Il rischio c’è, ovvio, ma trattasi di un rischio che è giusto correre per chiunque sogni un paese dove chiunque vinca sia messo nelle condizioni di governare.

 

L’Italicum, al di là del dettaglismo su preferenze sì preferenze no e uninominale sì uninominale no, è un’ottima legge elettorale perché aiuta a non assecondare il tripolarismo, a imporre il bipolarismo in maniera coatta, ed è l’unico antidoto alla dittatura dei partitini (vince chi è più forte) e alla tirannia dei leaderini (governa chi ha più voti). In questi giorni, dopo il ballottaggio di domenica, si sono messi in movimento due tipi di meccaniche diverse: da un lato c’è chi suggerisce a Renzi di modificare l’Italicum eliminando il premio alla lista e sostituendolo con quello di coalizione; dall’altro lato c’è chi sogna invece di smantellare l’impianto dell’Italicum magari bocciando la riforma costituzionale in modo tale che alle prossime elezioni sia possibile votare con un sistema che non garantisca la piena governabilità. Sciocchezzuole. L’Italicum non va toccato. E non solo perché è una legge che dà la possibilità a chi vince le elezioni di governare ma anche perché costringe tutti i partiti ad attrezzarsi per essere delle forze politiche credibili. Senza il doppio turno sono i partiti a decidere chi governa. Con il doppio turno i partiti restano ma c’è qualcosa in più: sono gli elettori a scegliere senza filtri da chi farsi governare. E gli elettori non possono essere considerati buoni solo se votano il partito che si preferisce. Competition is competition. Forza Italicum.