Lucia Borgonzoni (foto LaPresse)

Salvini fa litigare padre e figlia. A Bologna il padre della Borgonzoni voterà Merola

Redazione
"Penso che la Lega Nord sia il termometro della febbre ma non la cura per il paese" afferma l'architetto Borgonzoni, che sosterrà il candidato sindaco del Pd.

A Bologna il 19 giugno si sfideranno al ballottaggio il sindaco uscente, Pd, Virginio Merola e la candidata leghista Lucia Borgonzoni. Un risultato storico quello della giovane della Lega: mai infatti il partito del Carroccio era andato al ballottaggio nel capoluogo emiliano (Giorgio Guazzaloca nel 1999 era supportato da Forza Italia e Alleanza Nazionale, mentre Alfredo Cazzola nel 2009 era candidato con il Popolo della Libertà e sostenuto dalla Lega).

 

L'exploit di Borgonzoni però non avrà in ogni caso al secondo turno il supporto del padre Giambattista, figlio del pittore Aldo, uno tra i più influenti artisti emiliani del dopoguerra. A Repubblica l'architetto bolognese ha dichiarato che non voterà per la figlia. A pesare nella scelta del padre non sono le capacità e qualità della figlia, quanto la mancanza di fiducia nella proposta non solo locale della Lega di Salvini: "Penso che la Lega Nord sia il termometro della febbre ma non la cura per il paese. Di fronte al problema biblico dell’immigrazione la risposta possa essere solo più Europa, non meno Europa — spiega — e che questo fenomeno gingantesco non si fermi con i muretti di Salvini".