Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella salutato dai Sindaci della Provincia di Udine (foto LaPresse)

La festa della Repubblica dei sindaci

Redazione
Elogio delle fasce tricolore trasformate in simbolo della forza della nazione. La loro funzione, nel paese delle cento città la cui storia ha origine proprio nei comuni, rappresenta un punto di raccordo tra la cittadinanza e lo stato.

Domani alla tradizionale sfilata della festa della Repubblica, oltre ai reparti militari, parteciperà una folta rappresentanza dei sindaci delle città italiane. In questo modo si muta il messaggio simbolico della manifestazione. Senza cedere alle esasperazioni antimilitariste che contestano da sempre l’immagine della Repubblica affidata alle sue forze armate, la si amplia, appunto con la partecipazione delle autorità civili elettive, rappresentative del rapporto più stretto tra lo Stato e i territori. In questa decisione ha contato probabilmente l’esperienza personale di Matteo Renzi, assieme all’evocazione di un premier che vuole presentarsi come “il sindaco d’Italia”, e che propone di applicare anche alla sua funzione il sistema elettorale a due turni che caratterizza i municipi. D’altra parte la riforma costituzionale che viene presentata al giudizio referendario corregge anche il pasticcio del titolo quinto, ripristinando una gerarchia tra i poteri dello Stato.

 

Mentre si valorizza simbolicamente la figura dei sindaci, questi vengono anche richiamati a una responsabilità nazionale, anche con la partecipazione all’assemblea del nuovo Senato. La funzione dei sindaci, nel paese delle cento città la cui storia ha origine proprio nei comuni, rappresenta un essenziale punto di raccordo tra la cittadinanza e la nazione. Quando questo principio viene abbandonato si scade in forme di municipalismo deteriore ed egoista, che alla fine danneggiano sia i comuni sia lo Stato. Naturalmente non basta la partecipazione a una solenne sfilata a consolidare un equilibrio e un senso di responsabilità talora traballanti, ma indubbiamente serve a mettere sotto gli occhi di tutti l’esigenza di un riconoscimento pubblico del ruolo dei sindaci e accompagnato dall’assunzione da parte loro di una visione che esprima la rappresentanza locale all’interno di una dialettica nazionale basata sulla leale collaborazione. Non sono solo le stellette dell’esercito a esprimere la forza della nazione, anche le fasce tricolori sono un pilastro del potere democratico ed è stata buona l’idea di mostrarlo solennemente.  

 

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