Alfio Marchini, scelto da Silvio Berlusconi per le amministrative romane (foto LaPresse)

Quando Salvini fece le primarie a Roma, e vinse Marchini

Redazione
L'imprenditore era arrivato primo, lasciandosi alle spalle Pivetti, Storace, Bertolaso e Meloni. Alle consultazioni da gazebo aveva preso 4.534 voti su oltre 15 mila schede.

In origine, prima dell’investitura berlusconiana di Alfio Marchini, furono le primarie in salsa romana di Salvini. L’imprenditore che correva da indipendente per il Campidoglio era arrivato primo con 4.534 voti su oltre 15 mila schede in occasione della consultazione dei gazebo indetta dal leader della Lega Nord. Marchini era riuscito a staccare di quasi mille voti Irene Pivetti, ex presidente leghista della Camera, con alle spalle Francesco Storace e Guido Bertolaso, rispettivamente terzi e quarti della lista.

 

Subito dopo si collocava Giorgia Meloni, attuale candidata di Fratelli d'Italia e Lega, che aveva detto: “Vogliamo sapere se Bertolaso è il candidato unitario del centrodestra. Basta un sì o un no”. Durante le consultazioni, chiuse lo scorso 28 febbraio, non erano mancati scontri e aggressioni ai militanti della Lega presenti ai banchetti. “Non ci spaventano intimidazioni né minacce: ovunque ci sarà un abuso alla libertà e alla sicurezza dei romani noi saremo anche fisicamente al loro fianco”, aveva commentato Marchini. E con la designazione del Cav., questo momento è sempre più vicino.