Monica Cirinnà (foto LaPresse)

Ora Renzi ha un pretesto per archiviare le adozioni

Redazione
Tutto rinviato a mercoledì per il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Dopo una giornata di mediazioni, riunioni e scontri nell’Aula di Palazzo Madama, il presidente del Senato Pietro Grasso ha deciso di sospendere la seduta.

Tutto rinviato a mercoledì per il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. Dopo una giornata di mediazioni, riunioni e scontri nell’Aula di Palazzo Madama, il presidente del Senato Pietro Grasso ha deciso di sospendere la seduta (su richiesta della capogruppo di Sel, De Petris), che riprenderà mercoledì mattina alle 9,30.

 

 

Decisiva è stata la scelta dei senatori del Movimento 5 stelle di non sostenere l’emendamento Marcucci (il cosiddetto “super canguro”) che avrebbe fatto decadere la maggior parte degli emendamenti proposti al disegno di legge dalle opposizioni, in particolare sul contestato articolo 5 riguardante la stepchild adoption, che secondo il capogruppo Pd Luigi Zanda sarà votato a scrutinio segreto.

 

“Andiamo avanti con i 500 emendamenti e facciamolo a voto palese”, aveva detto Alberto Airola (M5s), dopo il ritiro da parte della Lega del novanta per cento dei propri emendamenti, nel tentativo di convincere il Pd a non proporre il “super canguro”, che comunque “non sarà ritirato”, ha detto Marcucci.

 

 

In serata a Palazzo Madama si è fatta strada l’ipotesi che alla fine, per salvare il ddl, si decida di stralciare l’articolo 5, come richiesto da tempo dall’agguerrita pattuglia cattolica piddina. Stamattina la decisione di Renzi. Che alla luce del passo indietro di Grillo ha forse finalmente un pretesto per dire: le stepchild non si possono fare per colpa di Grillo, ora meglio un accordo con Ncd per portare la legge a casa. Chissà.