Renato Brunetta (foto LaPresse)

Caro Brunetta, i mercati hanno sempre ragione

Claudio Cerasa
Claudio Cerasa risponde al Capogruppo di Forza Italia sulla vicenda di Mario Draghi e dei suoi presunti riferimenti a una cospirazione

 

Al direttore - Ci tengo a riportare in famiglia le discussioni, e qui da voi trovo la mia litigiosa ma amata dimora. Torno sulla questione non del complotto, ma di quella vera e propria ideologia che è il negazionismo di cospirazioni e congiure a prescindere, in nome dell’effetto tenebroso e rasputiniano che la parola suscita tra la gente di mondo bene acculturata.
Chi ha scritto il libro decisivo e ha preteso di posare la pietra tombale anche solo sulla parola “complotto” con tutte le sue sfumature e la gamma dei sinonimi è stato Umberto Eco con il “Pendolo di Foucault”.

 

Il maestro del nichilismo italiano non avrei però mai sospettato riuscisse a posare le sue uova di cuculo nel nido dei foglianti, rudi e insieme colti apologeti della storia che è sempre sorprendente. E qualche volta fornisce elementi tali da indurre persino un signore al di sopra di ogni tentazione visionaria a denunciare una “cospirazione” in corso.

 

Parlo di Mario Draghi, ovviamente. E delle sue parole nel discorso di giovedì scorso (4 febbraio) su inflazione e politica monetaria. Ha detto in inglese: “There are forces in the global economy today that are conspiring to hold inflation down”. Mi permisi di tradurre letteralmente: “Ci sono forze nell’economia globale di oggi che cospirano per tenere l’inflazione bassa”.

 

Forze che cospirano! Ho chiesto: quali? Mi sono imbattuto nella ridicolizzazione che mi hai dedicato, caro Cerasa. In effetti a me era piuttosto parsa ridicola e capziosa, molto ideologica, molto eco-sostenibile nel senso di Umberto. Rifiutavi il verbo cospirare e proponevi questa traduzione favolosamente minimalista: “forze che paiono aver contribuito assieme a generare un risultato negativo”. Mi sei sembrato come uno di quei prelati zelanti che ha cercato di edulcorare il discorso di Ratzinger a Regensburg sul cattivo rapporto tra Islam e libertà e su quello eccellente invece tra Maometto e spada. Io confermo la mia lettura. E mi appoggio volentieri all’articolo di Claudio Martelli uscito ieri su QN, che l’inglese lo sa forse persino meglio di te, e magari anche di geopolitica.

 

[**Video_box_2**]Ecco Martelli: “I nuovi venti di crisi non scuotono soltanto le banche italiane e le loro cause non sono addomesticabili da manovre domestiche. Sono in azione forze potenti e remote che cospirano insieme. Non «concorrono» ma «cospirano» ha detto Draghi che certamente conosce le sfumature piene di significato dei due termini, identiche in inglese e in italiano. Cospirano i conflitti tra i produttori, l’Arabia Saudita che ha atterrato il prezzo del greggio per mettere fuori mercato la tecnologia shale con cui gli Usa volevano liberarsi dal ricatto dell’Opec. Cospira il rallentamento della Cina e dell’India che acquistano meno petrolio. Cospirano le guerre in Medio Oriente e in Africa, il terrorismo islamista, le migrazioni bibliche e le sempre più gravi divisioni europee. Cospirano i debiti sovrani che continuano a crescere e un sistema bancario ancora zeppo di scorie come Deutsche Bank o di titoli di Stato come le nostre. Cospirano le speculazioni che affossano le borse. Persino i giganteschi fondi pensione creati per tutelare il risparmio degli anziani ormai «cospirano» con i grandi rider della finanza internazionale e puntano al ribasso, per lucrare dai disastri. Come quelli che brindavano ai terremoti”.

 

Scritto benissimo, pensato benissimo. A te la replica e magari un lieve mea culpa, che tanto c’è il giubileo della Misericordia.
Renato Brunetta, Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati

 

Caro Brunetta, grazie, ma non giochiamo con le parole. Lei sostiene che Mario Draghi avrebbe fatto riferimento a una cospirazione. Nel senso di complotto. Nessun complotto, caro Brunetta. I mercati sono parte della democrazia e se non ci fossero i mercati, lo sa anche lei, la democrazia non funzionerebbe come dovrebbe. Sbaglio? I mercati, poi, e anche questo dovrebbe saperlo, quando destabilizzano qualcosa non lo fanno perché sono cattivi, i mercati, ma perché il soggetto colpito era un soggetto a rischio. E’ così oggi con le banche, era così nel 2011 con il suo governo. Nessun complotto. Solo “forze che paiono aver contribuito assieme a generare un risultato negativo”. A presto

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.