Michele Emiliano (foto LaPresse)

Emiliano il paraguru

Redazione
Michele Emiliano è sempre stato un politico vicino alla gente, che ama parlare diretto anziché fare circonlocuzioni in politichese, che preferisce gli abbracci delle piazze a convegni e riunioni di partito. Un politico popolare, ma non populista, in fondo.

Michele Emiliano è sempre stato un politico vicino alla gente, che ama parlare diretto anziché fare circonlocuzioni in politichese, che preferisce gli abbracci delle piazze a convegni e riunioni di partito. Un politico popolare, ma non populista, in fondo. Negli ultimi tempi però il governatore pugliese ha fatto una netta virata verso la demagogia, nel tentativo di mettersi a capo di un’armata meridionalista e pseudo-ambientalista e para-grillina. A Foggia si è di fatto incoronato condottiero dell’armata referendaria “No Triv”, anche se il referendum riguarda solo la durata delle autorizzazioni rilasciate e non nuove trivellazioni. Ma la realtà non conta e per Emiliano il referendum sarà “contro le trivelle” e “contro la politica energetica” del governo. Sempre flirtando con grillini, ambientalisti e No Triv si è intestato anche parte delle istanze “No Tap”, chiedendo di spostare di 100 km, a Brindisi, l’approdo del gasdotto Trans-Adriatico. In occasione del lancio della campagna referendaria, con linguaggio e piglio da duce, Emiliano ha anche dichiarato l’inizio della “guerra pugliese dell’olio” contro le multinazionali che vogliono “abbattere l’olivicoltura italiana”: “Travolgeremo tutti coloro che con la scusa della lotta a terrorismo e Xylella vogliono comprare i nostri oliveti a quattro soldi”. Spezzeremo le reni alle multinazionali.

 

Il complottismo, si sa, avvelena la discussione pubblica quando è propaganda, ma diventa molto pericoloso quando si trasforma in azione di governo, che è proprio il modo in cui il presidente pugliese sta gestendo l’emergenza Xylella. Dopo avere abbracciato i teoremi giudiziari della procura di Lecce che hanno bloccato il piano d’emergenza Silletti, Emiliano ha decapitato tutta la struttura tecnico-scientifica che si occupava del monitoraggio della Xylella con il rischio che, oltre alla diffusione del pericoloso batterio, arrivino sanzioni dall’Europa. Ma la peculiarità di Michele Emiliano è che la costruzione della sua armata dai contenuti grillini avvenga con metodi renziani: dopo avere imbarcato già alle regionali tanti esponenti di destra, ha appena portato nel Pd pugliese lo storico sindaco di centrodestra di Bisceglie con tutte le sue truppe. Nasce così il “partito della nazione demagogica” ed emiliano è il suo capo.

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