Raffaele Fitto e David Cameron

Com'è che nella foto con Cameron Fitto sembra solo

Maurizio Crippa
Il tavolino è striminzito, le poltroncine da hall alberghiera, la boiserie pallida e malinconica. Tutto induce a un senso di striminzito, di provvisorio, di anticamera tra una Stanza Importante e un salone delle feste. Anche le posture, di profilo, lasciano percepire una dimensione striminzita.

Il tavolino è striminzito, le poltroncine da hall alberghiera, la boiserie pallida e malinconica. Tutto induce a un senso di striminzito, di provvisorio, di anticamera tra una Stanza Importante e un salone delle feste. Anche le posture, di profilo, lasciano percepire una dimensione striminzita. Europea, ma striminzita. David Cameron è senza cravatta, segnale che il lavoro serio l’ha già finito, ma paziente muove le mani. Spiega. Raffaele Fitto ha la cravatta un po’ lunga, le scarpe lucidate. Un direttore di filiale bancaria del Tavoliere. Ha le mani giunte. Sembra che preghi, che implori una benedizione.

 

Era lì, a Manchester, al congresso dei Tory, in qualità di leader dei Conservatori e Riformisti (intesi italiani). Ha direttamente “preso la parola in una tavola rotonda sui temi europei”. Cameron si è complimentato per la nascita del nuovo gruppo, per il suo approdo nel gruppo europeo dei conservatori (Ecr). Questa è la foto ricordo da Manchester, che campeggia su tutti i giornali dopo lo storico incontro di ieri. Nella fotografia in cui compariva da solo, pensieroso, davanti a una birra, Pier Luigi Bersani, rispetto a Raffaele Fitto, sembrava più in compagnia. (Ps. Daniele Capezzone non è inquadrato).

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"