Ingannarsi sui look della Lega

Maurizio Crippa
Le cronache dicono che c’è tensione nella Lega: Maroni vorrebbe provare a trattare con Renzi sui soldi alla Lombardia, e sull’autonomia regionale. Salvini dice che niet, col governo che sta distruggendo l’Italia non si tratta. Ma è facile non cepire il senso di una fotografia

Ci si inganna, spesso, sul colore degli occhi. Figurarsi sul colore di una felpa o di una cravatta. Soprattutto se la cravatta verde che l’uomo seduto a sinistra, davanti all’acqua minerale e a una birra nel bicchiere di plastica, se l’è tolta. Ci si inganna anche di più, sul senso politico di una fotografia. L’uomo a sinistra è Roberto Maroni, l’uomo a destra, con la t-shirt, è Matteo Salvini.

 

Le cronache dicono che c’è tensione nella Lega: Maroni vorrebbe provare a trattare con Renzi sui soldi alla Lombardia, e sull’autonomia regionale. Salvini dice che niet, col governo che sta distruggendo l’Italia non si tratta. Referendum lombardo sull’autonomia e muso duro sul resto. Insomma la Lega in giacca (e la cravatta?) di governo, e la Lega di lotta in maglietta.

 

Ci si inganna, a volte, sulle fotografie. Basterebbe guardare meglio, per accorgersi che le cose, nella Lega, stanno al contrario. Maroni sta provando di tenere il punto, probabilmente perdente, da governatore lombardo. Invece Salvini, con l’opposizione dura a tendenza antisistema, ma in realtà lascia che Renzi faccia il suo gioco. Poi, dopo le riforme, si vedrà. E’ renziano. E’ anche lui Matteo.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"