Trani contro tutti. Storia incredibile ma vera di una procura all'arrembaggio

Maurizio Stefanini
Azzolini e Mps sono in fondo storie minore, rispetto a certi massimali su cui il protagonismo della procura di Trani si è arrampicata.

Roma. Silvio Berlusconi è stato vittima di un golpe. Silvio Berlusconi è stato responsabile di un golpe. Qualcuno voleva uccidere Gianfranco Fini. Il vaccino contro il morbillo provoca l’autismo e il diabete. I dirigenti della Banca d’Italia e del ministero dell’Economia praticano usura. Chi le ha dette? La Procura di Trani. E non le ha solo dette: su ognuna delle citate accuse, ci ha pure aperto un’indagine. Non solo il caso Azzollini, dunque. “I senatori non sono passacarte della procura di Trani”, ha detto Matteo Renzi a commento di quest’ultima vicenda. Un contributo che si aggiunge a un già ricco florilegio. “Competenza territoriale che sembra diventata un optional”, “protagonismo di certi magistrati che si propongono come tutori del Vero e del Giusto magari con qualche strappo alle regole processuali e alle garanzie, si intende a fin di bene”, era stato ad esempio il giudizio del procuratore capo di Milano Edoardo Bruti Liberati, quando tra i colleghi di Roma, Milano e Siena la Procura di Trani si era inserita con un tuffo carpiato sul caso Mps. E sì che come vicepresidente, presidente e segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Bruti Liberati non si era mai distinto come un frenatore di protagonismi. Ma quella volta sbottò sulla “gara tra diversi uffici giudiziari, ma sembra che la new entry abbia acquisito una posizione di primato irraggiungibile”. Mentre il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, parlava di “iniziativa estemporanea, dettata più dall'esigenza di inseguire la notorietà che da un coerente e responsabile esercizio dell'azione penale”.

 

Eppure, Azzolini e Mps sono in fondo storie minore, rispetto a certi massimali su cui il protagonismo della procura di Trani si è arrampicata. Su Wikipedia, il “Tranigate” per eccellenza è infatti considerato la vicenda per cui nel marzo del 2010, a partire da un’inchiesta su un giro di carte di credito illegali, finì sul Fatto quotidiano il contenuto di intercettazioni che vedevano Berlusconi chiedere la chiusura di “Annozero” di Michele Santoro. La faccenda finì per competenza alla procura di Roma, che nel gennaio 2013 avrebbe archiviato.

 

[**Video_box_2**]In realtà, l’indagine di portata più planetaria dovrebbe essere considerata quella in cui fu invece Berlusconi a essere descritto come la vittima di un complotto di Standard&Poor’s e Fitch. Nel settembre 2011 i magistrati di Trani chiesero addirittura di visionare un rapporto che Barack Obama aveva inviato al dipartimento di Giustizia, per criticare la decisione del mese precedente di Standard&Poor’s di declassare il rating sovrano Usa. Dopo due anni di indagini, nel novembre del 2012 Trani chiese infine il rinvio a giudizio di cinque dirigenti dell’agenzia e di due manager di Fitch. “In una intercettazione ci avevano paragonato a un piccolo paesino dell’Oklahoma”, commentò trionfante il pm Carlo Maria Capristo. “Abbiamo risposto con i fatti, portando a termine un autentico inedito nel panorama investigativo nazionale e internazionale. Anche gli Usa ci hanno chiesto gli atti”. Gli apologeti esaltano la “genialità” del pm Michelle Ruggiero, che avrebbe imperniato il caso su un’accusa di manipolazione del mercato attraverso false informazioni sull’affidabilità dell’Italia come creditore, appunto per aggirare l’esclusiva della procura di Roma in materia di atti eversivi contro la personalità dello stato. Curiosamente, però, più ancora che la battaglia contro le agenzie, sulle reti sociali ha spopolato quella del 2014 con cui Michele Ruggiero aprì un’inchiesta per “accertare l’esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino anti morbillo, parotite e rosolia e reazioni avverse gravi, quali l’autismo o il diabete mellito”, su denuncia dei genitori di due bambini ai quali era stata diagnosticata una sindrome autistica a insorgenza post vaccinale. Ipotesi di reato: lesioni colpose gravissime a carico di ignoti. I carabinieri del Nas acquisirono il piano nazionale vaccinazioni con il calendario di quelle obbligatorie e facoltative per l’età evolutiva, per indagare sulla composizione dei vaccini e sui loro produttori.   Poi ci sono state le indagini sul tasso Euribor, sulle accuse di usura a Bankitalia e ministero dell’Economia, sulla Divina Provvidenza… Ci vorrebbe un libro, più che un articolo. Per associazione geografica, un irriverente parallelo nasce però con Mariano da Trani: terribile guerriero che appariva nel “Soldato di Ventura” con Bud Spencer, vecchio film in cui la Disfida di Barletta era trattata come uno spaghetti western. Mariano metteva paura a tutto il mondo, ma poi si rivelava un bluff. Gonfiato a arte dai versi che Ariosto e Tasso gli avevano dedicato su commissione.  
Maurizio Stefanini