Il premier Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi e il coraggio di schiacciare il pulsante reset con Crocetta e Marino

Redazione
Ogni giorno in più di governo Marino-Crocetta corrisponde a un giorno in più di debolezza del governo Renzi

Rosario Crocetta, governatore della Sicilia, ha offerto oggi a Matteo Renzi la stessa risposta offerta qualche giorno fa da Ignazio Marino, sindaco di Roma, rispetto alla possibilità che agli scandali veri o presunti che hanno colpito le rispettive amministrazioni potesse seguire un conseguente passo indietro in Sicilia del governatore e a Roma del sindaco. Resistere, resistere, resistere. Il messaggio arrivato al Partito democratico, al suo segretario e di conseguenza al presidente del Consiglio, è forte e deciso e in entrambi i casi Renzi sconta un problema di fondo che riguarda una indecisione che corrisponde, in questo caso, con la decisione di non fare nulla pur volendo fare qualcosa. Sia in Sicilia sia a Roma, infatti, il presidente del Consiglio ha chiesto formalmente agli ambasciatori del Pd e del governo di spingere il governatore e il sindaco a fare un passo indietro e ha provato, Renzi, a sfruttare le inchieste che hanno sfiorato le amministrazioni di Crocetta e Marino per fare quello che finora il Pd non ha avuto il coraggio di fare con la politica: provare a far rotolare nel cesto della rottamazione la testa dei due amministratori del centrosinistra.

 

Crocetta e Marino, a giudizio di questo giornale, sono due pessimi amministratori che avrebbero meritato di essere rispediti a casa a calci nel sedere per ragioni politiche, e non pseudogiudiziarie, ma il problema che preoccupa un pezzo di Pd è che Renzi si ritrova oggi di fronte a due uomini importanti del centrosinistra che hanno deciso di rispondere no alle sollecitazioni del presidente del Consiglio. A Palazzo Chigi si dice che Crocetta e Marino sono come due palline che si trovano su due piani inclinanti e che dunque prima o poi saranno destinati ad andare a fondo.

 

[**Video_box_2**] Ma ora che la moral suasion di Renzi è fallita il presidente del Consiglio dovrebbe trovare il coraggio di premere il pulsante reset in entrambe le due realtà governate dal centrosinistra e di farlo non solo informalmente ma anche formalmente. Perché ogni giorno in più che rimarranno al loro posto due amministratori sfiduciati da Renzi corrisponde a un giorno in più in cui, su questo terreno, il presidente del Consiglio mostra la sua incapacità di decidere. Ne vale la pena?