Beppe Grillo è relegato nell’irrilevanza proprio dalla sostanziale tenuta dello schema politico di alternanza (foto LaPresse)

Il bipolarismo sta meglio di voi

Redazione
Il bipolarismo viene dato per morto a ogni alito di vento elettorale che cambia, ma sembra aver superato indenne anche la prova delle regionali parziali.

Il bipolarismo viene dato per morto a ogni alito di vento elettorale che cambia, ma sembra aver superato indenne anche la prova delle regionali parziali. Gli estensori di necrologi del bipolarismo devono ricorrere a forzature evidenti, come quella di iscrivere d’ufficio tra i partiti antisistema la Lega, che invece amministra due regioni fondamentali del nord e ha dato un contributo decisivo alla conquista della Liguria da parte del centrodestra, che dunque dimostra di resistere e di poter esistere. E’ casomai Grillo ad essere, come al solito, relegato nell’irrilevanza proprio dalla sostanziale tenuta dello schema politico di alternanza. Naturalmente sarà difficile costruire un’offerta bipolare sulla base della nuova legge elettorale che premiano un’unica lista, ma la base di consenso a questo disegno di stabilità e alternanza c’è, sia per il Pd sia per l’ipotesi di nuova aggregazione nel centrodestra, che sia forza-leghista o lega-forzista poco importa, laddove si accordino su un programma minimo.

 

Anche sull’altro versante, dove sono innegabili i primi scricchiolii del progetto renziano, sarà necessario sciogliere qualche tensione. Ma ci sono le forze e il tempo per confermare l’unico schema plausibile di una democrazia moderna e affrontare i problemi. E’ probabile che per confermare la convergenza su questo schema politico, che permette poi il confronto tra proposte politiche alternative, sarà necessario un passaggio che sulle questioni istituzionali ripercorra il sentiero troppo presto abbandonato del Nazareno. E non c’è ragione di preoccuparsi delle lamentazioni ne nascerebbero: i nemici del bipolarismo temono solo un sistema politico che funzioni davvero.