Vincenzo De Luca (foto LaPresse)

De Luca e il Corriere di Masaniello

Redazione
Tutti i mali del Pd campano nascono dalla “tolleranza” del Pd? No

Che in Campania le vicende giudiziarie e le faide campanilistiche si intreccino rendendo la campagna elettorale del Partito democratico una specie di guerra di tutti contro tutti, è un dato di fatto innegabile. Tutta da verificare è invece l’interpretazione di questi fatti fornita ieri da Marco Demarco, occhiuto censore campano, sul Corriere della Sera. Per lui è tutta colpa di una “idea relativa di legalità” introdotta dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. E sarebbe la “tolleranza” del Pd campano nei suoi confronti l’origine di tutti i mali: l’aver consentito a un “condannato” di partecipare alle primarie del partito è il peccato originale da cui conseguono tutte le successive disgrazie, compreso l’arresto del sindaco di Ferrandino, che per la verità non ha nulla a che vedere con il sindaco salernitano. La vittoria schiacciante ottenuta da De Luca nelle consultazioni per la candidatura viene attribuita a un “micro notabilato scatenato, rancoroso, vendicativo, che in assenza di autorevolezza centrale agisce in regime di autosufficienza”.

 

Il fatto che De Luca sia per molti anni apparso ai primi posti tra i sindaci più popolari d’Italia, che la sua condanna (non definitiva) derivi da un errore commesso nella dicitura delle funzioni di un consulente, avvenuta in un momento critico dell’emergenza rifiuti in Campania, non viene nemmeno preso in considerazione. L’assurdità della legge Severino che se applicata ciecamente porterebbe alla decadenza di De Luca dalle funzioni di presidente della Campania, nel caso in cui risultasse vincente, non interessa. Perché il Corriere si sia infilato (non da ieri) in questo vicolo cieco giustizialista e senza contrappesi, in cui anche le sentenze e le leggi sbagliate debbono diventare principio ordinatore della politica, non lo si capisce bene, se non considerandolo un riflesso condizionato degli anni in cui la politica era cosa per giudici e masanielli. Se queste descrizioni della politica campana le avesse scritte un leghista, si sarebbe parlato di razzismo. Naturalmente un problema di scarsa autorevolezza dei centri nazionali esiste eccome, ma non è certo conseguenza della “tolleranza” verso De Luca.

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