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piccola posta

Che emozione per gli stranieri le lauree a Bologna

Adriano Sofri

E non solo: i ritratti di Zaki, il Compianto per il Cristo morto, la Pinacoteca... Il racconto di una giornata festosa

Ieri ero a Bologna, con un’amica straniera. Bologna era così vivace e festosa, con un cielo così azzurro e luminoso, così gremita di visitatori d’oltreoceano e di ritratti di Zaki. Abbiamo visitato la Pinacoteca e la mostra che mette assieme il ritratto di Giulio II di Raffaello prestato dalla National Gallery e l’Estasi di Santa Cecilia che alla Pinacoteca è conservata. Poi abbiamo fatto via Zamboni e piazza Verdi, che erano piene di ragazze e ragazzi laureati e di parenti e amici a festeggiare con loro. Poi siamo andati a Santa Maria della Vita a vedere il Compianto per il Cristo morto di Niccolò dell’Arca. Nel Compianto, attorno a Gesù deposto, ci sono quattro donne, compresa la Madonna, con la bocca spalancata per il dolore e l’orrore. Gli uomini no, Giovanni ha il viso dolente e chiuso, sostenuto da una mano, e Giuseppe d’Arimatea ha un viso composto che guarda fuori dalla scena. Alla Pinacoteca c’era un unico frammento della decorazione a fresco di Federico Roberti con Ercole del Cossa, dalla Cappella Garganelli nella Cattedrale di San Pietro, che raffigura Maria Maddalena in lacrime con la bocca spalancata. La mia amica si è ricordata del Masaccio della cacciata dei progenitori nella Cappella Brancacci al Carmine di Firenze, con la bocca di Eva disperatamente spalancata come uno squarcio. Forse, ha detto, prima dell’Urlo di Munch erano solo le donne a spalancare la bocca per l’angoscia e la pena. Controllerò. La mia amica straniera è stata emozionata da quelle meraviglie. E’ stata anche colpita dalla canzoncina che si sentiva cantare in coro in una quantità di capannelli di festa ai neolaureati, e continuava a canticchiarla: “Dottore, dottore, dottore del buco del cul...”.

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