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piccola posta

L'imprecazione rivelatrice dei pescatori norvegesi quando l'amo s'impiglia

Adriano Sofri

Episodi che tornano in mente guardando "Occupied", la serie che dal 2015 immagina la Norvegia occupata dai russi. C'è un modo di dire molto particolare associato ai sottomarini sovietici

Cara Mariarosa Mancuso, benché segua con scrupolo le tue indicazioni, ho tardato a guardare “Okkupert”, “Occupied”, la serie norvegese che dal 2015 racconta la Norvegia occupata dai russi. Le ho appena dedicato due notti, oggi conto di finire e commentare domani. Intanto voglio dirti il mio aneddoto. Quando, più di una quarantina di anni fa (petrolio e gas del Mare del Nord non avevano ancora riempito le tasche e le teste norvegesi), cominciai a frequentare quei fiordi, ebbi un’esperienza di pescatore. Anzi, una volta, dal molo di Rørvik, nell’arcipelago di Vikna, vinsi il secondo premio di una prestigiosa gara estiva. Il secondo premio andava a chi avesse preso il pesce più piccolo, ho ancora il trofeo. In quegli anni imparai anche che, quando l’amo rimaneva impigliato nel fondo, i pescatori norvegesi sputavano da una parte, imprecavano al loro modo più grave – “all’inferno”, più o meno – e commentavano: “Il sottomarino russo!”.

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