Carabinieri e soccorritori sul luogo dove un bambino di 10 anni è stato ucciso con una coltellata alla gola (ANSA/ MASSIMO LUZIATELLI) 

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Basta l'ultimo caso di cronaca nera a spiegare l'attualità di Dostoevskij

Adriano Sofri

A Vetralla, vicino Viterbo, il manovale Mirko Tomkow ha ucciso in casa il figlio di dieci anni. Vale più dell'offerta straripante di scritti per i duecento anni dello scrittore russo per farcelo sentire vicino

Fëdor Michajlovicč Dostoevskij tiene il campo senza rivali. Il classico confronto con Tolstoj si è risolto pienamente a suo favore. I duecento anni dalla nascita sono solo un’occasione in più. C’è un’offerta straripante di scritti di e su Dostoevskij e di sue opere messe in scena, che mostrano la sua attualità, come si dice. A spiegarla basterebbero tuttavia poche righe di cronaca. A Cura di Vetralla, vicino a Viterbo, il manovale polacco Mirko Tomkow, di anni 44, è entrato nella casa in cui si trovava, solo, suo figlio Matias, di anni 10, e l’ha ucciso squarciandogli il collo con un coltello da cucina. Poi è andato a dormire nella stanza accanto. 

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