(Foto LaPresse)

Una pioggia di patate, pomodori e sassate

Adriano Sofri

Il convoglio dei militari americani in ritirata verso il Kurdistan iracheno è stato bersagliato da parte della popolazione curda. A Erbil però il presidente Barzani si è sentito in dovere di indirizzare al grande amico americano una lettera aperta di gratitudine perenne

Il convoglio dei militari americani, montato in fretta e furia mentre già arrivavano i russi a farsi i selfie nelle basi dalle quali non avevano avuto nemmeno il tempo di staccare dalle pareti le foto di famiglia, è stato preso a pomodori e patate e sassate a Qamishli, poi ha proseguito, ha passato il confine col Kurdistan iracheno, ha attraversato Duhok, ha proceduto fino a Khabat dove è stato addirittura fermato per ore prima di poter proseguire, e intanto lungo tutto il percorso anche dei curdi di Duhok e di Khabat tiravano le loro patate e i loro pomodori, e da Erbil il presidente Nechirvan Barzani si è sentito in dovere di indirizzare al grande amico americano una lettera aperta di gratitudine perenne.

Di più su questi argomenti: