(Foto LaPresse)

Una seduta spiritica tra amici

Adriano Sofri

Nella notte tra martedì e mercoledì Radio Radicale ha trasmesso alcuni servizi d’archivio di Antonio Russo, giornalista assassinato in Georgia nel 2000. Insieme alla sua voce, quelle di Marco Pannella e Massimo Bordin. Valeva la pena restar svegli

Antonio Russo, giornalista italiano, abruzzese, non iscritto all’Ordine, radicale, fu assassinato il 16 ottobre del 2000 a Tbilisi, Georgia, quando aveva 40 anni. Nel suo passato di giornalista senza tessera c’erano la Siberia, l’Algeria – al tempo degli sgozzamenti, quando quasi nessuno ebbe il coraggio di andarci – la Bosnia, il Kosovo e due volte la Cecenia. Era là, avventurosamente, a cercare e difendere la verità sulla persecuzione della gente cecena, e i persecutori lo fecero trovare su una strada, col torace scoppiato. Una parte della notte fra martedì e mercoledì è stata dedicata da Radio Radicale alla trasmissione di servizi d’archivio di Antonio Russo. Si è ascoltata la sua voce, quella della sua ammirevole madre Beatrice, di Marco Pannella, di Massimo Bordin. Voci famigliari tutte, tutte andate di là. La notte alla radio era la versione laica di una convocazione di spiriti amici e affini. Valeva la pena di restare svegli, sia pure tardi.

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