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La Pisa leghista contro le moschee finisce per bloccare anche le imprese cristiane

Adriano Sofri

Il creativo blocca-cantieri del comune toscano e la manifestazione di chi chiede libertà di culto 

Nunc est ridendum, e a crepapelle. Da lunedì, da quando ho visto che i leghisti sdegnati accusano i loro rivali di governo di sabotare i cantieri da sbloccare, opponendosi alla sospensione del cosiddetto codice degli appalti, rido forte. E siccome sono altruista, e niente è contagioso come il riso, sentite qua. A Pisa è in ballo da tempo la costruzione di una moschea, su un terreno di proprietà della comunità musulmana, fuori le mura di Porta a Lucca. Aveva avuto tutte le autorizzazioni necessarie, compresa quella “paesaggistica” della sovrintendenza, il 17 maggio scorso. Il 18 maggio, cioè il giorno dopo, la sovrintendenza, mentre il Comune leghista abbaiava forte e minacciava ricorsi, ha scoperto un errore nella propria autorizzazione, e ha annunciato una correzione. Il tempo passa e la correzione non arriva, sicché varrebbe un “silenzio-assenso” alla contrarietà del Comune leghista alla moschea. Fin qui da piangere. Ma tutto da ridere è il fatto che il Comune leghista pur di sabotare il progetto della moschea ha bloccato tutta una serie di altre imprese già in regola coi permessi. Anche le imprese cristiane, cristianissime, che in questa attesa non sanno a che santo votarsi. Questi eroi crociati hanno dunque realizzato un creativo blocca-cantieri.

   

A Pisa la comunità musulmana comprende fedeli di 27 nazionalità. Erano state raccolte centinaia di firme di personalità cattoliche in calce a un appello indirizzato alle massime autorità dello Stato. Venerdì sera, in piazza Dante, ci sarà una manifestazione per la libertà di culto, indetta da cittadini pisani di ogni fede e opinione che considerano irragionevole e controproducente negare alle comunità musulmane la possibilità di raccogliersi in moschee. Spero che pensino al litigio nazionale sul codice degli appalti, e abbiano anche voglia di ridere. Si può osservare che Pisa se l’è cercata. Il comitato contro la moschea ha un portavoce che è quel consigliere comunale il quale si dimenticò di alzarsi durante il minuto in memoria delle vittime della Shoah nel Giorno della Memoria. Poco fa Pisa era stata dichiarata il Comune più virtuoso ed efficiente d’Italia, con gran distacco sul secondo: risultato che riguardava le amministrazioni precedenti. Che erano anche autrici dell’apertura che dopo 76 anni ricollega l’Arno al Canale dei Navicelli, cioè la navigazione dal centro di Pisa a quello di Livorno: inaugurazione solenne, il 10 maggio, cui sindaco e giunta leghista si sono dimenticati di invitare i loro predecessori, cioè gli autori dell’opera. E’ stato là che il sindaco leghista ha scagliato invano una quantità di volte una bottiglia di spumante contro la prua di una nave (filmato virale), suscitando l’irresistibile ricordo della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare. Pisa e Livorno non attraversano un momento grandioso, ma da ridere sì.

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