Roberto Fico con Giuseppe Conte e Maria Elisabetta Alberti Casellati (foto LaPresse)

Fico premiato oltre i suoi meriti

Adriano Sofri

Insinuerei che il presidente della Camera, con le sue parole sul 2 giugno, non si proponesse di sollevare il chiasso che ha di fatto sollevato, o almeno, non tanto

Insinuerei che Roberto Fico non si proponesse di sollevare il chiasso che ha di fatto sollevato, o almeno, non tanto. Ho ascoltato le sue parole e letto il testo corrispondente che ha messo in rete. Ha pensato di ricordare che la festa della Repubblica “appartiene a tutti” e ha provato a specificare chi sono tutti: “tutti gli italiani” (ha cominciato da qui, prima gli italiani), poi “anche tutti i migranti che si trovano nel nostro Paese”, e già aveva detto “tutte le persone che si trovano sul nostro territorio”, che è, scusate, un’ovvietà. A meno di mettersi sulla soglia della festa con un cartello per gli stranieri: No tu no. Poi, siccome ha pensato all’origine della festa e alla Costituzione e al dopoguerra di una guerra che aveva permesso l’Olocausto – così l’ha menzionato – ha nominato le comunità vittime di quell’Olocausto, e in particolare gli ebrei, che lo chiamano Shoah, e “i rom e i sinti”, che lo chiamano Porrajmos. Voleva dire che è da là che viene il 2 giugno, e per questo “la sua bandiera sventola per tutti”. Va da sé che dire che la Repubblica “si rafforza e si rinnova con il coraggio e non con la paura”, concetto di terrificante banalità, oggi suona esplosivamente polemico e, come si usa dire, “divisivo”. Cioè, come ha chiarito lo scatologico Salvini, fa girare le scatole. C’è una maggioranza relativa di italiani votanti, voleva dire Salvini, che sa invece che la Repubblica si rafforza e si rinnova con la paura e non con il coraggio. E siccome il coraggio uno non se lo può dare, Di Maio gli ha fatto eco (Di Maio è un'eco: INI ini ini) chiedendosi se Fico voglia sfasciare tutto. Non conosco Fico. Non mi dà l’impressione del puer robustus sed maliciosus. Penso che non volesse farla grossa. Però a volte si è premiati oltre i propri meriti. Un titolo di apertura che strilla FICO TRADITORE non si trova a ogni angolo di strada.

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