Al confine tra Siria e Turchia, le proteste dei curdi siriani dopo l'annuncio di Donald Trump (Foto LaPresse)

Il miserabile tradimento di Trump

Adriano Sofri

Perché il ritiro degli americani dalla Siria è una cinica infamia nei confronti dei curdi siriani 

Ancora per l’iniziazione della mia generazione – dopo non so – niente era ignobile quanto il tradimento. Era il tradimento dell’amicizia, poi quello di una causa comune superiore, o quello amoroso. Era l’esperienza prima della vergogna e del rimorso. Le cose cambiano, non solo perché la vita moltiplica le cadute e le anestetizza sempre più con l’abitudine. Le cose cambiano anche perché si reagisce agli eccessi di zelo e alle demonizzazioni fanatiche e deviate, come sulla figura fatale di Giuda, o all’invadenza delle chiese e delle ideologie, che vogliono asservire la libertà delle coscienze, o alle fedeltà forzate in amore, indulgenti alle trasgressioni maschili e feroci con le femminili, e alla fine considerate naturali se non utili a riaccendere amori che languiscono.

  

Grandi e rigorosi storici come Vidal-Naquet evocarono il “buon uso del tradimento”; oroscopisti e psicologi di settimanali istruiscono al suo piccante consumo. La retorica del delitto di “alto tradimento” cede fortunatamente allo scetticismo dei tempi. E soprattutto ciascuno di noi, pressoché ciascuno, è autorizzato a riconoscere la trave nel proprio occhio e magari la sua piacevolezza, abbastanza da ridimensionare lo stanco tabù del tradimento. Improvvisamente qualcosa succede che rianimi lo scandalo del tradimento, il suo significato originario: la consegna al nemico di qualcuno che è stato dei tuoi, che per te si è battuto a costo della vita, che ha confidato in te che confidavi in lui. Questa capricciosa e cinica infamia è stata annunciata dal twitter Donald Trump nei confronti dei curdi siriani, i liberatori dallo Stato Islamico – che del resto continua a incombere – gli stivali in trincea dell’America e di tutti noi, e nelle stesse ore il sultano turco e il capo delle sue forze armate proclamano vicino il momento in cui quei curdi “saranno seppelliti nelle trincee che hanno scavato”. Ecco rimessa a giorno l’infamia suprema del tradimento. Il miserabile, il basso tradimento.

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