Un furgoncino per la consegna dell'Unità (foto LaPresse)

Il destino dell'Unità e la nuova uscita di Paese Sera

Adriano Sofri

Nei giorni scorsi un uomo buffo ha pubblicamente recitato una gag che non potevo immaginare. A Napoli nasce il quotidiano diretto da Luca Mattiucci, auguri

Mi sono accorto, davvero per caso, di due notizie che hanno qualcosa in comune. La prima riguarda il destino dell’Unità, cioè della testata del quotidiano variamente glorioso, che deve trovare qualche reimpiego, e si cerca qualche riciclaggio. Immaginavo che ogni idea di investimento politico fosse svanita. Non potevo immaginare la gag che nei giorni scorsi un uomo buffo di sentimenti, se non sbaglio, paranazisti, ha pubblicamente recitato, annunciando di aver concluso l’affare dell’acquisto dell’Unità. Poi è stato smentito dalla proprietà vigente. Ma l’episodio era comunque avvenuto, e non era il primo. Nella circostanza l’indignazione ha indotto alcuni a ricordare le prime pagine dell’Unità clandestina, della Liberazione, dei funerali di Togliatti e della morte di Berlinguer. Per me l’immagine più memorabile è quella di un muratore con la bustina sulla testa, di carta di giornale, con il titolo “L’Unità” ben visibile. L’altra notizia riguarda un quotidiano di nuova uscita, anche lui con un titolo storico, Paese sera, stampato a Napoli e diffuso in alcune città maggiori al costo di 50 centesimi, oltre che in rete e sui treni Italo. Ha un direttore che si chiama Luca Mattiucci. La redazione si compone di “giovani giornalisti insieme a disabili, rifugiati, ex detenuti, disoccupati e neo mamme”, oltre che di un nutrito gruppo di scrittrici e scrittori e disegnatori prestigiosi. Auguri.

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