Cristiano Ronaldo scatta il selfie con Dilman Bakhtiyar (foto LaPresse)

Un selfie con Ronaldo fa sognare i giovani curdi iracheni

Adriano Sofri

Martedì sera all'Old Trafford Dilman Bakhtiyar ha invaso il campo ed è riuscito ad avvicinarsi al campione della Juventus. È stato condannato a non entrare allo stadio per 10 mesi: chi se ne frega, deve aver pensato

Dilman Bakhtiyar è un giovane curdo-iracheno, originario della provincia di Sulaimaniya, che vive da qualche anno in Gran Bretagna. Martedì era all’Old Trafford per la partita fra il Manchester United e la Juventus per la Champions (1 a 0 per la Juve) e aveva un piano. Ha aspettato la fine della partita, quando gli steward erano impegnati a tenere a bada i tifosi all’uscita, e ha invaso il campo riuscendo ad arrivare vicino a Ronaldo. E’ stato subito abbattuto al suolo dagli addetti, ma da lì ha gridato il suo messaggio: “I love you e vorrei un selfie con te!”. Ronaldo si è avvicinato e lui, catturato com’era, è riuscito a passargli il suo telefonino. Ronaldo ha chiesto di liberarlo e ha scattato lui stesso il selfie con Dilman. La scena intanto veniva ripresa dai fotografi di professione, sicché Dilman ora ha un selfie con e di Ronaldo e le fotografie ufficiali. E’ stato condannato a non entrare allo stadio per 10 mesi: chi se ne frega, deve aver pensato. “Sono felice, felicissimo. Ho realizzato il sogno della mia vita”. L’agenzia curda Rudaw ha pubblicato tutto. I giovani curdi iracheni sono giù di morale, dall’ottobre dell’anno scorso. Molto giù di morale. Hanno finalmente avuto una buona notizia, capace di farli sognare. C’è un mondo là fuori, oltre le montagne, i deserti e i mari, in cui si può farsi un selfie con Ronaldo. Uno su un milione ce la fa.