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Non si può vietare di chiedere l'elemosina

Adriano Sofri

Il Quirinale ha considerato illegittima l’ordinanza del comune di Carmagnola che vietava di elemosinare

Prima del casto connubio Di Maio-Salvini non mi era così chiaro il significato dell’espressione “portare l’acqua con le orecchie”. (“Che orecchie grandi che hai!”. “E’ per portarti meglio l’acqua”). Fra le notizie italiane di ieri voglio estrarne una preziosa, contenuta in una colonna della Stampa: l’ordinanza emessa nel 2016 dal comune di Carmagnola, guidato da una sindaca di centrodestra, che vietava di chiedere l’elemosina, anche in silenzio e senza disturbare nessuno, è stata definitivamente respinta come illegittima dal presidente della Repubblica, dopo un analogo pronunciamento del Consiglio di stato. Non conosco la procedura che, avviata dal ricorso di due associazioni volontarie, è approdata al pronunciamento del Quirinale, che dice una cosa così semplice da sembrare superflua in un tempo che non abbia alzato il gomito: un sindaco non può in alcun caso colpire con provvedimenti punitivi chi si limiti a chiedere l’elemosina, senza molestare o infastidire nessuno. Il comune in questione e gli altri che l’avevano emulato erano gli anticipatori dell’abolizione della povertà, ora promulgata su scala universale dai portatori d’acqua con le orecchie. E se non la povertà, i poveri.

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