Quella voglia di tornare al 1956, in Ungheria

Adriano Sofri

La lettura più bella sulla rivoluzione di Budapest è quella di Clemente Manenti, “Il cardinale e il suo custode”

Ora che si è riparlato di Praga e dell’altro ‘68 forse qualche ragazza e qualche ragazzo avrà voglia di tornare indietro, per esempio alla rivoluzione ungherese del ‘56 che fu mossa intrepidamente da ragazzi e ragazze con tanto anticipo sul nostro ‘68. La lettura più bella è quella di Clemente Manenti, “Il cardinale e il suo custode”, Sellerio 2006. Ieri ho pensato a Clemente come a un Nemecsek che sia morto di vecchiaia.

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