Una ragazza protesta senza velo per strada a Teheran. Foto dalla pagina Facebook My Stealthy Freedom

Chi sono i giovani che protestano in Iran

Adriano Sofri

Per la ribellione dei ragazzi iraniani non è primavera né capodanno. Quali sono gli episodi recenti che anticipavano la protesta

Per la ribellione dei ragazzi iraniani non è primavera né capodanno. Il loro capodanno, il nawruz, viene appunto all’arrivo della primavera. Non l’hanno aspettato, e così la loro ribellione è diventata l’augurio più fervido del nostro inizio d’anno. E’ bene tener conto degli avvertimenti dei conoscitori sugli accaniti conflitti fra i gruppi di potere iraniani e sull’azzardo dei più reazionari che soffiano sul fuoco per scuotere l’autorità del governo di Rohani e Zarif e per difendersi dopo esser stati colti con le mani nel sacco di corruzione e saccheggi. I ragazzi delle strade non stanno al guinzaglio degli apprendisti stregoni.

  

Episodi recenti anticipavano la protesta: la gestione ignobile dei soccorsi al terremoto, che aveva sbriciolato le case popolari costruite con la sabbia dal cialtrone Ahmadinejad, l’inasprimento della repressione contro i curdi. Ma prevaleva la suggestione dei trionfi militari e diplomatici: diplomatici per il governo ma soprattutto militari per il colossale apparato interno ed esterno dei Guardiani della Rivoluzione, dei loro uomini forti, direttamente legati a Khamenei, come l’ubiquo Qassem Soleimani: l’intrusione siriana fino all’orlo del Mediterraneo, l’invasione di Kirkuk realizzata dalle truppe sciite di Baghdad agli ordini di Soleimani, il consolidamento di un’internazionale sciita da Hezbollah agli Houthi yemeniti protetta da Putin e insieme capace di prendere in ostaggio il gioco russo. Le sfuriate di Trump contro l’accordo sul nucleare unite all’inerzia americana quanto all’espansione iraniana sul campo servivano a saldare dietro l’epopea dei pasdaran e di al Quds un sentimento patriottico e nazionalista. Invece la ribellione è venuta dall’interno e i suoi attori sono diventati subito, a rischio della vita, i giovanissimi del tutto stranieri al potere teocratico e patriarcale. Una protesta senza guida politica, si dice, e tuttavia i suoi morti e le centinaia di incarcerati promettono qualcosa di più di una fiammata. E intanto hanno offerto una ragazza svelata da salutare al nostro esitante Capodanno.

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