Flash mob in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne (foto LaPresse)

Conseguenza geopolitica del dibattito sulle molestie

Adriano Sofri

L’osservazione che “l’occidente” è il luogo in cui le donne reclamano i propri diritti è stata alla radice della reazione feroce di alcune fazioni nella parte di mondo in cui gli uomini sono ancora proprietari delle donne

Mi dispiace di essere lontano dalla mischia sulle molestie maschili, o sulla molestia maschile. L’altro giorno però ho letto sul New York Times un articolo (maschile) sulla misconosciuta brutalità della libido maschile e duemila commenti che ha suscitato: interessanti, molti, più dell’articolo. Nel mio piccolo penso che fosse necessario che la questione esplodesse e che fosse inevitabile che esplodesse così, “imperfettamente”. Penso che si possa finalmente capovolgere il proverbio (cinese, si pretende) secondo cui rientrando a casa ti conviene picchiare la tua donna, tanto lei sa sempre perché. Voglio dire che se le donne, singolarmente o insieme, se la prendono con gli uomini o col loro uomo, lui sa sempre perché.

  

La lontananza fisica dal centro della controversia mi fa del resto sentire più urgentemente una sua probabile conseguenza geopolitica, se vogliamo chiamarla così. L’osservazione che “l’occidente”, largamente inteso, è il luogo in cui le donne reclamano i propri diritti e prima di tutto la propria libertà sessuale è stata alla radice della reazione scandalizzata, frustrata, rabbiosa e feroce di alcune fazioni nella parte di mondo in cui gli uomini sono ancora proprietari delle donne, sentono strappare le catene e si accaniscono a rinsaldarle: lo Stato islamico è stato l’avanguardia di questa guerra di riconquista.

   

Ora, in questa parte di mondo e fra le sue fazioni più agguerrite, arriva la notizia che le donne dell’altro mondo, che a loro sembravano aver usurpato la sovranità maschile ed effeminato tutto, hanno sferrato una lotta sostenendo che i loro uomini, e mediamente gli uomini, sono dei sopraffattori brutali, cinici e volgari. Ciò che è abbastanza vero – non del tutto vero, naturalmente, si esagera sempre un po’ nella mischia – ma è destinato a sollevare uno scandalo e una rabbia ancora più frustrati e accaniti nel mondo che ha ancora da perdere le catene cui tiene attaccate le caviglie delle donne. Non è una ragione per ricattare le donne libere e invitarle alla moderazione, al contrario: ma è una eventualità, anzi una probabilità, di cui conviene tenere qualche conto, quando si stanziano i fondi per i dissuasori stradali.

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